Zoff: "Il calcio si lamenta troppo"

26/03/2014 alle 10:01.
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IL MESSAGGERO (C. SANTI) - La Capitale spesso si lamenta con gli arbitri. Questione di fischi a sfavore. Questo sport - il lamento - però, non è praticato solo dalla Roma e dalla Lazio: è una disciplina comune nel pianeta del calcio italiano dove nessuno accetta di perdere e la colpa è quasi sempre dell’arbitro. «Roma bistrattata? Credo di no - è l’osservazione di Dino Zoff - perché nel nostro campionato si lamentano sempre tutti».

Che vi siano torti arbitrali, a Roma come altrove, è innegabile anche se, spesso, questi torti derivano da cattive valutazioni dei direttori di gara e, qualche volta, anche da una qualità non eccezionale degli stessi arbitri. Più difficile credere che tutto sia premeditato, deciso prima di giocare. Dino Zoff è convinto che adesso ci si lamenta troppo. «A Torino lo fanno, si arrabbiano a Roma, lo stesso accade a Milano con Milan e soprattutto Inter. È tutto automatico: quando vedi un presunto errore alzi la voce. Credo che sia eccessivo questo mododi fare». Parlando della partita con il Torino giocata ieri sera, ha ricordato la sfida dell’andata. Ha detto, l’allenatore della Roma: «Quella è stata una partita decisa dagli errori arbitrali: c’era un rigore su non concesso e il pareggio del Toro è arrivato dopo un fallo di Meggiorini su non fischiato ».

Zoff non cambia opinione. «Sarà, ma non ci si lamenta per un rigore concesso con il fallo un centimetro fuori area. Tutti vedono l’errore dalla propria parte e pochi sono obiettivi. Mai sentito dire: ci hanno dato un rigore che non c’era e ce lo teniamo. Si finge, invece, di non avere visto bene quell’azione». L’ex della nazionale - ma anche di Udinese, Mantova, e - è un osservatore attento. Non crede, Zoff, che la classe arbitrale attualmente impegnata sia scarsa. «Al contrario, penso che sia abbastanza buona - è la sua opinione - e ci sono arbitri di buon livello. Capita, poi, di incappare nella giornata storta di qualcuno e allora si generalizza. È facile fare così». Come comportarsi? «Accettando le decisioni del campo. Se fosse così, certe polemiche non nascerebbero e sarebbe anche più facile per tutti, società, allenatori, tifosi, andare avanti accettando il risultato ». La cultura del sospetto e quella del dare ad altri colpe di un mancato successo è un modo di agire poco funzionale. «Al giocatore spesso si da la giustificazione e il giocatore è ben felice di averla scaricandosi dalla responsabilità ».

Il campionato italiano ha una protagonista nella . «È la migliore e le altre non sono in grado di tenere il suo passo. Roma? Deve fare il salto di qualità e mi sembra che stia facendo molto bene sia in campo che fuori portando una bella mentalità». Capitolo Lazio dove le cose no vanno altrettanto bene: questione soprattutto di frizioni tra club, ossia Lotito, e tifosi. «Quello che sta accadendo non è bello e io non ne voglio parlare. Questa lunga polemica non fa fare una bella figura alla società e alla à: sarebbe ora di chiuderla».