LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Aggrappata a Totti, nel momento più delicato della stagione, la Roma non intende mollare un secondo posto che sente di meritare. Il rientro del capitano ha aiutato la squadra a non perdersi, dopo la tegola Strootman, e a ritrovare la strada del gol, negli ultimi tempi diventata più difficoltosa. Francesco si è ripreso il ruolo di leader, tagliando il traguardo dei 233 gol, e rilanciando le ambizioni romaniste. «Lo scudetto è andato al 99%, ma l’anno prossimo ci riproveremo — l’anticipazione di un’intervista rilasciata dal numero dieci al “Romanista” — e l’anno prossimo la squadra deve restare questa, allenatore compreso. Siamo un gruppo unito, come quello del 2001».
Quindi deve rimanere anche Pjanic. «Non sto qui a dire ai giocatori di rimanere, lui è fenomenale, giovane e trovarne così in giro per il mondo non è facile. Certo, la battuta gliela faccio spesso e lui mi dice ‘Si si, tranquillo’». Poi l’apertura inattesa a Prandelli. «Io al Mondiale? Se sto bene perché no». Esce allo scoperto. Totti, esponendosi quantomeno sulla sua voglia di andare in Brasile, e lanciando un chiaro messaggio al mister azzurro.
Chi deve tornare a stare bene è invece Strootman, operato ieri al ginocchio in ospedale ad Amsterdam. L’intervento, eseguito dal professor Heijboer, è durato un paio d’ore ed è perfettamente riuscito. Nel bollettino medico si legge che «è stato ricostruito il legamento crociato anteriore e sono state trattate le lesioni al menisco interno ed esterno. Il calciatore comincerà le terapie riabilitative nei prossimi giorni ad Amsterdam ».