GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Le certezze sono due: lo stadio della Roma (per oltre mezza giornata prima tendenza su twitter) è piaciuto praticamente a tutti i tifosi ma, al tempo stesso, praticamente tutti i tifosi temono che la burocrazia italiana possa rallentarne (o nella peggiore delle ipotesi, impedirne) la costruzione.
La gioia Su twitter e facebook, i romanisti hanno riempito di complimenti le pagine ufficiali della società, conquistati dal progetto dell’architetto Meis, dall’importanza data alla Curva Sud (che molti però vorrebbero in un unico blocco e non su tre anelli) e dalla vicinanza delle tribune al campo. «Questi sono almeno 10 punti in più a campionato » il commento più gettonato, insieme a quelli che richiamano i grandi stadi d’Europa. Tutti lo immaginano simile all’Allianz Arena e sognano che diventi un’altra Arena, magari firmata Nike, Coca Cola o Apple, gli sponsor più desiderati.
Perplessità a sfottò Tutto bello, dunque? La festa lascia il passo alle perplessità legate alla fattibilità dello stadio. Su Pallotta nessun dubbio, sul fatto che riesca ad avere la meglio sul «sistema Italia che rende complicato anche un cambio di residenza » ce ne sono parecchi di più. Le radio hanno posto l’accento sulla presenza di Marino, che dovrebbe essere una garanzia. «Ma in Italia la parola dei politici conta fino a un certo punto — la replica più diffusa —. Pallotta dovrà essere più forte di tutti». Impossibile, per molti, anche che lo stadio sia pronto tra due anni. La data più probabile è il 2018. Ma se i romanisti sognano, i laziali si dividono tra indifferenti («Noi pensiamo a cose concrete, la partita di Genova») e sfottò: «Incredibile — scrive un tifoso sulla pagina facebook della Roma — avete presentato il secondo stadio in 5 anni. Nessuno ha più stadi di voi». I romanisti hanno replicato a modo loro, postando immagini di impianti biancocelesti costruiti o in campagna o sotto al duomo di Milano, visto il gemellaggio con l’Inter. Il nome? «Lotito non mollare Stadium».