IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Un punto, brutto. Come la serata dell'Olimpico senza Curve e Distinti Sud, intristita dall'assenza dei tifosi (per non parlare di quello che è successo fuori) e da una Roma palesemente stanca che non riesce ad imprimere il suo solito gioco. Arriva così il terzo 0-0 stagionale all'Olimpico che interrompe una striscia di 6 successi consecutivi nella stadio di casa: e qualcosa vorrà pur dire. Le assenze condizionano la squadra di Garcia, meno bella del solito, che gioca una partita in sordina in un ambiente surreale spaccato più volte dai bomboni dei tifosi rimasti fuori per la squalifica. Se a questo aggiungete un Bergonzi in serata di grazia, il gioco è fatto.
L'arbitro di Genova sbaglia tutto quello che può, fischia sempre al contrario, non vede un rigore netto a favore dei giallorossi (Samuel frana su Destro in area) e un pugno «galeotto» per parte. Prima De Rossi su Icardi, poi Juan Jesus su Romagnoli: entrambi a rischio prova tv, con l'azzurro appeso al codice etico di Prandelli. Rischia la nazionale? La Roma parte bene, gioca dieci minuti di grande intensità prima di rallentare e confermare quei cenni di stanchezza, soprattutto a centrocampo (meno male che c'era un Nainggolan in grande spolvero), già palesati nelle ultime uscite.
Così la squadra di Garcia inizia e soffrire le discese dei nerazzurri che sembrano letteralmente spaccati in due: molto forti dalla metà campo in su, ma altrettanto vulnerabili nella zona difensiva dove ogni volta che la Roma affonda crea un pericolo vero. La prima metà di gara si chiude così a reti inviolate. Poca roba oltre a una bella punizione di Ljajic in avvio, un numero infinito di angoli per i nerazzurri dalla parte di Romagnoli (che comunque tiene botta) e un gol annullato giustamente ai giallorossi (fuorigioco di Destro con clamoroso paperone di Handanovic): zero interventi da parte dei due portieri.
Fuori intanto succede l'inferno: si sentono i petardi dei quasi cinquecento romanisti rimasti fuori (una parte dei quali si era già radunata al mattino davanti alla sede della Figc) per l'assurda squalifica dei settori incriminati per i noti cori sulla discriminazione territoriale. Protesta giusta, condivisibile, se non fosse che lì in mezzo c'è sempre qualche imbecille che esagera: ne paga le spese un fotografo (che stava lì a lavorare eh...) finito all'ospedale con la faccia rotta.
La Roma dopo l'intervallo rientra meglio, anche perché Garcia toglie Ljajic (ancora evanescente) e mette Pjanic: che al momento è ancora un giocatore di un'altra categoria. Con lui in campo la manovra giallorossa diventa meno prevedibile e la differenza si vede. Prima Gervinho a botta sicura viene anticipato da Rolando, poi Pjanic spara addosso ad Handanovic dopo una grande giocata di Nainggolan a centrocampo. Ma nel finale la Roma rischia anche qualcosa e i tre fischi del mediocre Bergonzi conclamano un pareggio che ci può stare aspettando oggi le partite delle due antagoniste: la Juve, ma soprattutto il Napoli. La strada è ancora lunga e la settimana prossima la sfida del San Paolo forse potrà già dire qualcosa su come andrà a finire la stagione.