IL ROMANISTA (M. BIANCHINI) - Versata la legittima lacrima di lunedì, giorno già deprimente per conto suo, archiviato pure il martedì di maledette conferme per i ginocchio martoriato di Strootman, è ora di riporre i fazzoletti nel taschino. Semmai torneremo a sventolarli nella partita con l’Udinese, con la speranza che il loro candore non venga scambiato per un atteggiamento ironico verso la “discriminazione territoriale”.
Sbaglierebbe chi cominciasse a strombazzare il solito motivetto: «il campionato della Roma ricomincia dalla gara contro i friulani». Il ritornello stonato, contrasterebbe con la realtà del precedente cammino, riassunto nell’ammirazione suscitata in Europa , da preferire all’invidia allignata dentro i confini nostrani. Il torneo dei giallorossi “prosegue” dopo aver messo in cassaforte record e vittorie che continuano a mantenere ben saldo il secondo posto. Nonostante i velleitarismi di Benitez, non c’è spazio per i sogni partenopei. La Roma si è guadagnata la piazza d’onore che limitatamente a quest’anno vale uno scudetto, (tuttavia non ancora assegnato dalla matematica), con gare simili a quella di Napoli. Non sembri una burletta. La squadra giallorossa, padrona assoluta del campo e della partita, è rimasta vittima di un gigantesco paradosso , spietato castigatore non inedito nel gioco del calcio. Che si prosegua e non si ricominci , ce lo farà capire lo stesso Garcia attraverso la “scucchia” impunita in tempo di pace, che immaginiamo trasformata in un ghigno minaccioso dai venti di guerra.
Contro chi vuole insidiargli il secondo posto, il generale Rudi ritrova il congeniale terreno di battaglia. Egli sembra nato apposta ad interpretare il ruolo di condottiero proprio nei momenti cruciali. La partita di Napoli ha dimostrato che il suo superbo drappello integro nel gioco e compatto nel vigore morale, non ha mai smesso di seguirlo. Ma stavolta ci sarà una novità, spasmodicamente attesa dallo sterminato esercito di commissari tecnici . Garcia dovrà dar fondo a tutta la sua inventiva per trovare l’uomo giusto in sostituzione di Strootman, oppure una formula conforme ad attutirne l’assenza. Non sembra un problema di facile soluzione. Per lo sfortunato giocatore olandese, vittima delle civette del malaugurio che non hanno mai smesso di assediarlo, non esiste un interprete equivalente senza correre il rischio di una recita stonata.
La “lavatrice“ Strootman finora ha provveduto a detergere panni sporchi e pure quelli già puliti per un eccesso di classe e di perfezione. Quale sapone avrà in mente Garcia da distribuire alla “ lavanderia “? Ci siamo sempre fidati ad occhi chiusi dell’acconciatore, il quale non ha mai mancato di meritarsi uno sbalordito consenso. Egli non si scompose neppure quando l’immenso Capitano fu costretto a disertare l’appello. Chissà quanti allenatori sarebbero stati presi dal panico non potendo contare su Francesco Totti. Per il tosto generale Rudi apparve tutto il contrario. Sotto lo sguardo divertito dello stesso Capitano, con sorprendente perspicacia, egli andò a pescare addirittura nel laghetto di Aristotele. Davanti all’attonita platea di giornalisti , Garcia chiamò in soccorso l’antico filosofo il quale gli suggerì la famosa teoria: «La natura rifugge il vuoto, occorre subito riempirlo». Con un’altra “lavatrice“? No, stavolta in onore di Kevin , con tutta la squadra!