Garcia: «Basta parole, pensiamo a vincere»

30/03/2014 alle 11:45.
grcia-pollice-alzato-buona

CORSERA (L. VALDISERRI) - Qui e ora. Conta solo questo. E questo vuole dalla Roma, impegnata oggi contro il Sassuolo in un lunch-match particolarmente anticipato perché, per via dell’ora legale, sarà come giocare alle 11.30(«Dobbiamo adattarci: con tutti i soldi che ci danno le tv...»). Tante, troppe parole sono state spese in questi ultimi giorni: la presentazione del progetto del nuovo stadio, la visita del presidente Pallotta, il contratto di che scadrà a giugno 2015, il prolungamento del contratto di , il calciomercato che già si fa sentire, la ricerca costante di capri espiatori (prima , ora e Dodò) tra addetti ai lavori e una parte della tifoseria.«Non abbiamo raggiunto nulla – è il mantra del tecnico francese -, siamo in lotta per andare in e faremo di tutto per centrarla direttamente».

Un concetto rafforzato quando gli domandano se, in serata, farà il tifo per il o per la : «Mi auguro di vincere prima la mia partita, che non sarà facile, come dimostra la gara di andata, che tutti davano per vinta ancora prima di giocarla e poi è finita come sappiamo (1-1, con pareggio di Berardi al 94’; ndr). Se vinciamo, ogni risultato sarà positivo perché possiamo prendere punti alla , al o a tutte e due».

Il futuro è lontano, i ruoli sono chiari: «Il mio lavoro è mantenere alta l’attenzione della squadra. Prima centriamo la , poi avremo tutto il tempo di parlare con e con il presidente. Per il mio contratto non c’è nessuna fretta. distratto? Ci parlo spesso, non c’è nessun problema». Una traccia sul mercato, però, la lascia: «Vedremo insieme se è possibile prima tenere tutti i giocatori che abbiamo in rosa e poi migliorarla». Difficile dire, adesso, se ci sarà ancora posto per Adem . L’idea della società è tenere il serbo, del quale nessuno discute il talento, ma è della stessa idea? Le parole di ieri, ancora una volta, non sono state tenere con il giocatore, pur senza citarlo: «Tutti sono importanti, anche se c’è un attacco che ho deciso di far giocare da tre partite e che funziona bene. Quando entrano gli altri devono essere efficaci, come ha fatto contro il Torino. È solo questo che conta, non chi gioca dall’inizio». Detto che Gervinho è intoccabile e che va gestito, sembrerebbe l’occasione buona per il serbo. Ma nelle ultime settimane il offensivo è stato ridotto al minimo e , con il suo gol e con i complimenti del mister, reclama una maglia da titolare.