GASPORT (M. CECCHINI) - Che Rudi Garcia sia il fantastico Zorro e non il goffo sergente che indegnamente porta il suo stesso nome, ormai lo hanno capito tutti. Il problema è che stavolta la spada con cui aveva infilzato il povero Edy Reja («un allenatore deve essere innanzitutto un educatore») si scopre all’improvviso spuntata nel valutare il caso De Rossi, appoggiato e neppure multato dal club. Anzi, sposando la linea Sabatini, l’allenatore francese finisce per criticare il bersaglio meno difeso del calcio italiano, ovvero il c.t. Prandelli, ormai ecumenicamente inviso sia ai vertici della prima in classifica (la Juve) che della seconda (la Roma).
Tv sì o no? Insomma, alla vigilia di una match importante come quello col Napoli, uno spicchio di vetrina se la prende l’etica sportiva. «Il codice etico è giusto, ma il problema è che tutto ciò che porta all’interpretazione è pericoloso. Daniele era già condannato dalla tv e dalla non convocazione. Era meglio convocarlo e magari, dopo il giudizio del giudice sportivo, rispedirlo a casa. Invece la cosa era già fatta prima, ma la tv non vede tutto. Si possono mostrare cose che sembrano violente, anche quando tutto era sotto gli occhi di tutti. Gli arbitri hanno visto, se non hanno fischiato lo hanno interpretato come un movimento normale. Non difendo Daniele, ma parlando con lui mi ha detto che neanche si è accorto di questo e non se ne è accorto neanche Icardi. Certo, dobbiamo fare in modo di punire queste cose nell’area, lo deve fare il giudice di linea, ma è difficile. Il calcio è un gioco di contatto, non è danza. Bisogna avere una misura giusta. Dobbiamo rispettare le regole, ma perché la tv funziona in un modo solo (cioè moviola no, prova tv sì, ndr)? O serve o non serve. Io sono sempre lo stesso su questa questione, dobbiamo aiutare gli arbitri. Essere arbitri è difficile, devono decidere in un attimo, così però non possiamo andare avanti, siamo nel XXI secolo e normalmente con 12 occhi si vede meglio che con 6. O manca la responsabilità dei giudici di gara o ci sono tante cose da migliorare. Ad esempio, nel rugby le tecnologie hanno migliorato lo sport».
Pressione Per questo Garcia invoca anche «un grande arbitro per una grande partita», anche perché sa bene come la Roma abbia assai meno da perdere rispetto alla squadra di Benitez, a cui peraltro non ruberebbe «nessun giocatore», nonostante Totti non sia stato convocato. «Siamo 6 punti avanti e abbiamo una partita in meno. La pressione è su di loro: se perdono è quasi finito tutto. Se noi perdiamo, rimaniamo secondi». Stavolta perciò forse due risultati su tre potrebbero andare bene. «Se però punti al pareggio, corri il rischio di perdere. Comunque. se non vincessimo, lasciare il Napoli a 6 punti (e con una gara da recuperare, ndr) sarebbe ugualmente positivo». Difficile dargli torto.