IL ROMANISTA (D. GALLI) - Il caos genera leggende metropolitane. La prima è che lunedì sera la Curva Sud resterà in silenzio per protestare contro la norma sulla discriminazione territoriale. Falso. O almeno, è falso oggi. Poi la seconda: che la Curva Sud vestirà d’arancione. Un’iniziativa calda, sincera, pulita e spontanea. Però è falso anche questo. E non perché chi frequenta la Curva Sud sia senza cuore, se ne freghi del dolore di Strootman, ma perché la Curva canta solo la maglia, quella della Roma, senza eccezioni. Ognuno sarà libero di indossare qualunque abito, ma dalla Sud per ora non sono previsti input. Come sempre.
Libertà assoluta, libertà di cantare qualsiasi cosa, anche eventuali (ma improbabili) cori contro Napoli e i napoletani. Nessuno frenerà nessuno e nessuno imporrà qualcosa. Facile. Questo significa che il resto dell’Olimpico non indosserà nulla di arancione? No, anzi è probabile che in parecchi lo faranno. Però al momento (e probabilmente anche nei prossimi giorni) non esistono direttive in questo senso della Curva alla Curva. Di vero c’è un dato solare, palese, sotto gli occhi di tutti. La Roma tornerà ad avere le sue Curve, i suoi Distinti, tornerà a riassaporare il profumo di uno stadio normale in un Paese anormale dopo due mesi quasi tondi tondi. L’ultima partita iniziata e terminata (perché sennò vale anche Roma-Parma del 2 febbraio) all’Olimpico con un Olimpico completo e romanista risale al 18 gennaio, con il Livorno. Poi è accaduto di tutto.
Roma-Parma è stata sospesa all’11’ causa diluvio universale, con la Samp in campionato è stata scontata la prima giornata a Curve chiuse causa discriminazione territoriale in Coppa col Napoli, con l’Inter oltre alle Curve chiuse per il secondo e ultimo turno si è aggiunta una giornata per i Distinti Sud, che la volta precedente - con la Samp, quindi - avevano provocatoriamente sfidato il Palazzo e solidarizzato con le Curve lanciando nuovamente il classico "oh Vesuvio lavali col fuoco". Riecco i tifosi della Roma, rieccoli tutti insieme, ecco la vera Grande Bellezza. La Grande Bellezza sarà uno stadio tornato vivo.
I biglietti saranno in vendita tutti i giorni, domenica compresa (tanto si gioca di lunedì, per le tv orfane di uno scudetto assegnato in partenza) nelle ricevitorie Lis Lottomatica, nei Roma Store, al Foro Italico Ticket Office e al Centro Servizi AS Roma. Si parte dai 20 euro della Nord - 19 se avete la Privilege, la tessera del tifoso - si arriva fino ai 120 della Tribuna d’Onore. La Tevere costa 60 euro e la Monte Mario 80. Se però siete titolari di "CartaFreccia", la fidelity card di Trenitalia, lo sconto è rispettivamente di 20 e 25 euro. Chi ha figli o nipoti sotto ai 14 anni può comprare un biglietto di Distinti Famiglie, il fiore all’occhiello della società. Per l’adulto il prezzo è di 13 euro, 11 con la Privilege. Per i baby è di 11 euro, 9 con la tessera del tifoso.