LEGGO (F. BALZANI) - Di corsa, come sempre, e con una voglia matta di tornare a segnare dopo quasi 2 mesi di digiuno. Da Verona (con l’Hellas) a Verona (col Chievo), Gervinho sabato sera si ritroverà al Bentegodi dove ha segnato la sua ultima rete in campionato, in quella che probabilmente è stata la sua prestazione più bella da quando veste la maglia giallorossa. Era il 26 gennaio: prima l’assist per Ljajic poi la perla dell’1-2 dopo aver scartato mezza difesa veronese prima che Totti chiudesse la pratica su rigore contro la squadra che ha segnato l’esordio dal 1’ di Gervinho in questa stagione.
Da allora però l’ivoriano è rimasto a bocca asciutta per 6 partite in campionato mostrando anche una certa stanchezza (2 i gol in coppa Italia col Napoli). Non era mai successo a Roma se si esclude il periodo in cui è rimasto ai box perché infortunato. Così come non è mai successo che Garcia abbia fatto a meno di lui per 90’ avendolo a disposizione. Le uniche volte in cui Gervinho è partito dalla panchina per scelta tecnica risalgono al 25 agosto (a Livorno) e al 16 settembre (a Parma). Nessuno tra gli attaccanti ha ricevuto questo trattamento, neanche Totti. Un segnale anche per il futuro.
La Roma sul mercato, infatti, cerca una prima punta (Lukaku, Mandzukic) e un esterno destro (Iturbe) ma non mette in dubbio Gervinho che il prossimo anno potrebbe giocare sulla fascia di un altro cocco di Garcia ai tempi del Lilla: quel Digne, terzino sinistro classe ’93, che al Psg ha collezionato solo 9 presenze e che negli ultimi giorni avrebbe sentito telefonicamente il tecnico giallorosso.