Mattia, re di Coppa: il futuro comincia a Napoli

11/02/2014 alle 08:39.
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IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - C’è un dato che, forse, aiuta a capire la situazione: nelle otto partite che la Roma ha giocato nel nuovo anno, Mattia soltanto in tre circostanze è partito titolare. In campionato all’Olimpico contro il Livorno e a Verona, e in Coppa Italia contro la Sampdoria. Con 720 minuti totali a disposizione (recuperi esclusi), è rimasto in campo soltanto per 334’. Va detto che contro la in Coppa Italia Mattia era in panchina ma non è entrato, e che nelle tre volte in cui è stato titolare soltanto contro la Sampdoria ha giocato dall’inizio al fischio finale. E i gol? Uno, contro il Livorno. Curiosità: anche contro il Parma, gara poi sospesa, era finito in panchina. Traduzione: Mattia ha giocato poco. O meglio, ha giocato meno di quanto si poteva ipotizzare non soltanto durante la sua lunghissima convalescenza ma anche dopo il suo scintillante esordio stagionale all’Olimpico contro la . E raramente ha giocato con . Domani la Roma sarà di nuovo in campo, a , per la semifinale di ritorno di Coppa Italia e l’ipotesi che sia tra gli undici titolari non è campata in aria. Lui, del resto, ha l’etichetta di bomber di Coppa, visto che nella passata stagione ha segnato 5 reti in altrettante partite (11 presenze e 7 reti, in carriera).

LA VERIFICA Arrivati a questo punto, non vederlo titolare neppure domani sera al San Paolo darebbe origine a mille perplessità. Nei commenti del post derby, il ritardato utilizzo di ha scatenato più di una critica nei confronti di : ci fosse stato lui prima, la Roma probabilmente avrebbe avuto un maggiore peso offensivo, il commento in à. Non esiste controprova, ma l’interrogativo è facile facile è che non lo vede o è che non si ha vedere al punto di meritarsi una maglia? La Roma, si sa, ama giocare un calcio privo di un centravanti vero, preferisce un falso nueve ma se hai in rosa uno con le caratteristiche di Mattia devi provare - se credi in lui - a sfruttarle. , per mille motivi, non è mai stato un titolare della Roma: con Zdenek Zeman per via della presenza/incompatibilità con Osvaldo poi per l’infortunio al ginocchio e a seguire per l’ infinita riabilitazione. È arrivata l’ora di capire se può essere un punto fermo della Roma di oggi e soprattutto di domani: per riuscirci c’è un sistema facilissimo, cioè farlo giocare con continuità, metterlo nelle condizioni di dimostrare se vale o no la pena di affidargli le chiavi dell’attacco. Se, insomma, è il caso o no di studiare un altro sistema di gioco, uno ad hoc per le sue qualità.