IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Garcia si tiene strettissimi questi tre punti fondamentali e nel fine gara non ci gira troppo attorno. «L’importante era vincere e lo abbiamo fatto. Sono tre punti fondamentali anche se abbiamo sofferto troppo nel finale in una partita che forse dovevamo chiudere nel primo tempo. Ma abbiamo gestito bene la difficoltà e siamo riusciti a non incassare gol. Va bene così, ma voglio più impegno in difesa».
Va benissimo così, soprattutto in considerazione del fatto che la Roma ha giocato con mezza difesa titolare e ha utilizzato come terzini un giocatore a fine carriera che in molti volevano già rottamato (e forse sarebbe anche ora) e un ragazzino al quale finora Garcia non è che avesse dato tutta questa fiducia.
Il risultato è stata tanta sofferenza nella seconda parte di gara, ma anche la consapevolezza di poter guardare oggi le altre partite sapendo di aver già vinto la propria e dia avere 7 punti di vantaggio sul Napoli e 6 di ritardo dalla Juve: e con una partita ancora da recuperare. Insomma era l'obiettivo di Garcia che non fatica ad ammettere gli errori della sua Roma, ma aspetta la Juve al varco: oggi a Torino si gioca il derby. «È una partita particolare, una di quelle nelle quali può succedere di tutto. E' la partita dell'orgoglio, ma guardo in casa mia e oggi abbiamo fatto una cosa importante. Se spero che la Juve freni? Ho giocato diversi anni in Europa e so bene quanta energia toglie quella competizione. È difficile vincere dopo che hai giocato l'Europa League di giovedì: noi non abbiamo le coppe ed è chiaro che in questo senso abbiamo un vantaggio. Forse non basteranno gli 88 punti dei quali avevo parlato nei giorni scorsi, ma aver vinto a Bologna ci permetterà di guardare le altre partite con serenità».
È soddisfatto della sua Roma, ma ha anche qualche riserva. «Ho visto delle belle cose e altre sulle quali dovremo lavorare in settimana: ed è quello che faremo. Quando vinci una partita così, senza mezza difesa... Non mi era mai successo prima di non avere nessuno dei quattro terzini, incredibile. Ed è anche per questo che voglio ringraziare Taddei e Romagnoli, per la loro applicazione. Nel complesso abbiamo fatto bene nella preparazione della fase offensiva, ma su troppe azioni abbiamo avuto fretta. Questo è stato il nostro errore in avvio di gara, poi però siamo riusciti a giocarla corta e in quel modo abbiamo trovato il gol del vantaggio: un bel gol. Dopo di quello dovevamo chiuderlo e non lo abbiamo fatto». Un grazie anche a chi ha sofferto ma è rimasto in campo: Florenzi su tutti, ma anche Pjanic.
«Sì - conferma il tecnico francese - Florenzi aveva una caviglia ko e già è stato molto se è riuscito a chiudere il primo tempo e rientrare nella ripresa. Stessa cosa per Pjanic: è l'unico motivo per cui l'ho cambiato ed ho messo Ljajic. Ero convinto potessimo fare il secondo gol e chiudere il discorso: perché poi alla fine sull'1-0 può succedere di tutto e lo abbiamo visto. Bastos? Per vederlo da terzino, dovrà giocare molto di più, è lontano dalla condizione migliore, può crescere ancora tanto».
Pochi dubbi su cosa farà oggi: «Mi guarderò le partite, sì anche il derby...». E lo farà con tre punti di serenità in più.