GASPORT (M. CECCHINI) - Il «rabbiometro» nello spogliatoio indica malessere. Niente di troppo esplicito, ma sono diversi i giallorossi che raccontano di non aver quasi mai visto un Rudi Garcia così infuriato. Una furia fredda, ma esplicita. Non è contento del terreno di gioco (duro e con l’erba alta), non è contento dello scarno recupero dell’arbitro Orsato, non è contento dell’imprecisione della squadra, non è contento neppure della logistica di Coppa Italia che - per garantire alla Roma sonni tranquilli - ha convinto tutti a partire direttamente mercoledì, il giorno della partita.
Niente retromarcia Con queste premesse, è difficile attendersi dal tecnico un «mea culpa » per la ruvidezza della risposta della vigilia a Reja, che pure si era scusato («Si augura qualche infortunio dei miei? Dovremmo essere anche educatori. Se dice queste cose in pubblico, che cosa dirà in privato? Di spaccare le gambe o ammazzare qualcuno?»). E a chi torna sull’argomento replica così: «Non cambio nulla. Quello che ho detto prima della partita lo penso, solo questo ». Quanto basta per far covare il fuoco sotto la cenere fino al prossimo derby. In generale, comunque, Garcia non è tenero con l’atteggiamento della Lazio. «Abbiamo fatto una partita seria, ma per vincere bisogna essere migliori nell’ultimo passaggio, o forse nel penultimo. Ci è mancato questo. Abbiamo visto che non bisogna solo attaccare, occorre essere anche più determinati davanti alla porta. Questo pareggio, quando vediamo la classifica, può essere un risultato non buono, per questo abbiamo fatto di tutto per vincere, ma a volte succede che la squadra che è padrona del gioco sbagli un po’ sul piano offensivo. Nella ripresa era quasi attacco contro difesa. Abbiamo tentato anche di farli uscire per provare possibili ripartenze e spazi. Nel primo tempo l’avversario ha provato a mettere la gara sul piano fisico, ma non siamo caduti nelle provocazioni. All’intervallo l’ho detto ai ragazzi di stare attenti. Comunque alla fine è stata solo una partita dove una squadra difende e un’altra cerca sempre di attaccare e di fare gol. Abbiamo giocato con la testa, peccato non aver preso i tre punti. Però meglio essere ottimisti e pensare che abbiamo preso un punto fuori casa, mentre la Juventus ha pareggiato a Verona dove noi abbiamo vinto, anche se non dobbiamo osservare la classifica pensando di avere già vinto il recupero col Parma».
Gol in Coppa Garcia, però, guarda subito avanti, perché mercoledì va in scena la semifinale di ritorno di Coppa Italia. «Dobbiamo ancora migliorare e concentrarci solo sul ritorno di Coppa Italia e riposare perché il Napoli ha un giorno in più di riposo. L’obiettivo è conquistare la finale. Per mercoledì ci siamo tenuti i gol che non abbiamo fatto oggi», conclude sorridendo. Probabilmente il modo migliore per smaltire l’amarezza da derby.
Furia Strootman Di sicuro è quello che ci vorrebbe anche per Strootman, che dopo il fischio finale si è guadagnato un’ammonizione per proteste. Motivo? Semplice: i soli due minuti di recupero concessi da Orsato. «È troppo poco», ha detto più volte nel dopo partita. Impressioni? Al di là delle dichiarazioni di cortesia, alla luce di ciò che è successo a Verona il pareggio brucia parecchio nell’universo giallorosso. E tutto sommato non potrebbe essere diversamente.