Abete: «Se c’è una legge, va rispettata. Non può esserci la libertà d’insulto»

26/02/2014 alle 08:59.
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IL MESSAGGERO (S. CARINA) - «Appoggio le parole di , di e dello stesso , che ha detto che quando c'è una legge, che sia o meno condivisibile, va rispettata». Ancora una volta il presidente della Figc, Giancarlo Abete (nela foto), si schiera a favore della discussa norma antidiscriminazione che proprio ieri l’Alta Corte del Coni, pur rigettando il duplice ricorso della Roma, ha messo in dubbio, chiamando in causa in modo esplicito la possibilità di una riforma sanzionatoria. «Si pone molta attenzione sul contenuto, come è giusto che sia, ma troppo poca sui comportamenti – ha spiegato Abete a margine di un'iniziativa al Museo Ebraico di Roma - Questo non va bene. Noi abbiamo il dovere di ricordare quali sono i comportamenti che devono essere tenuti negli stadi. Non possiamo legittimare la libertà d'insulto». E in tal senso, dopo aver constato come la giornata appena trascorsa «non sia stata positiva sul versante arbitrale», ha definito intollerabile lo striscione di Torino che ha evocato, deridendola, la tragedia di Superga.