IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Il mirino della Roma inquadra la capolista. Che è lì, ora più vicina degli esagerati 8 punti che la separano dalla rivale in crescita nei numeri e nelle certezze. Il successo contro la Juve, nel quarto di finale di Coppa Italia, si riflette sul campionato. Mancano 18 partite, quindi 58 punti a disposizione. Garcia si sente in corsa e fa bene. La sfida di martedì sera all’Olimpico fa lievitare la convinzione del francese. Davanti alla migliore squadra italiana, il suo gruppo ha offerto il campionario dei progressi e confermato tutti i pregi. Due gli aspetti fondamentali: 1) gli interpreti hanno esperienza e personalità: ora l’organico ha più di 11 titolari; 2) la difesa fa la differenza contro ogni avversaria, grazie all’organizzazione che garantisce equilibrio e solidità.
ROSA COMPLETA E COMPETITIVA La lettura del match è semplice, anche se il dibattito si è spostato più sulle scelte di Conte, rinunciatario all’eccesso nell’esclusione di 6 titolari, che sui meriti di Garcia. Ma, proprio guardando i giocatori schierati dai due tecnici, ecco che la Roma finisce sotto i riflettori per quello che è diventata nelle ultime settimane. Dalla notte del 5 gennaio, dal 3 a 0 incassato allo Juventus Stadium. Il colpo di mercato nella sessione invernale rende la nuova situazione inequivocabile: con Nainggolan, l’organico è più forte. E’titolare pure il belga.Dodicesimo uomo come altri nel gruppo di Rudi. In panchina sono finiti giocatori come Pjanic, Ljajic e Destro e in campo la squadra ha funzionato lo stesso: il tecnico, al momento giusto, ha poi inserito il primo che è diventato decisivo perla qualificazione. Questo sta a significare che, nei cambi,oggi la Roma non è inferiore alla Juve. Come riserve, valutando il risultato di Coppa Italia, forse è migliore. Perché i sostituti dei campioni d’Italia lasciati fuori non sono sembrati all’altezza: da Isla a Peluso, da Giovinco a Quagliarella e allo stesso Ogbonna entrato in corsa. E Garcia avrà pure Bastos: ancora un trentenne. L’esperienza e quindi la personalità pesano quando c’è da scegliere gli interpreti su cui contare nelle grandi partite Non è un caso che contro la Juve abbia puntato su Torosidis, escludendo Dodò. Avvicendamento provato già nella gara di campionato a Torino sul 2a0. Come la finale di Coppa Italia persa il 26 maggio ha fatto cambiare le strategie del ds Sabatini, così la gara dello Juventus Stadium è servita a Garcia per completare il lavoro fatto negli ultimi mesi del 2013. Dopo le tre reti prese contro la Juve, quattro vittorie di fila, tutte all’Olimpico e senza incassare reti. In 22 gare (2 di Coppa Italia e 20 in campionato), la difesa per 15 volte non ne ha subite. E’ la migliore del torneo: 10 gol e solo 2 nelle gare interne. Conte ha vinto gli ultimi 2 campionati senza mai avere l’attacco più prolifico, ma sempre con la difesa meno battuta della serie A. Organizzata la Juve proprio come la Roma di oggi. Con la fisicità dei difensori e dei centrocampisti: i giallorossi adesso si specchiano nei campioni.
DUE FIRME SUL FUTURO Garcia, in piena sintonia con il presidente Pallotta, blinda Pjanic: lo vuole per la Champions. Il contratto del bosniaco sarà adeguato e rinnovato (con clausola da 30 milioni). Anche il francese, a giugno, sarà convocato per discutere del suo contratto che scade nel 2015. La Roma ha un’opzione di altri due anni e intende sfruttarla. Per cautelarsi da chi in Europa potrebbe sfilarle Rudi. Che ha sempre più potere a Trigoria: per ottimizzare i tempi morti, evitando il lungo viaggio nel traffico all’Olimpico, martedì pomeriggio ha chiesto di avvicinarsi allo stadio, fermandosi in un albergo dietro Villa Borghese. Una richiesta che altre volte non era stata esaudita. Ma stavolta ne valeva la pena.