IL TEMPO (A. AUSTINI) - A un certo punto, ieri mattina, i giocatori acquistati da Sabatini spuntavano come funghi a Trigoria. Ragazzini di belle speranze, italiani come il centrocampista Tibolla preso dal Chievo, o stranieri, vedi i centravanti Berisha e Vestenicki o il terzino destro serbo (con passaporto croato quindi comunitario) Golubovic, tesserato proprio ieri dopo la visita di prima mattina nell’ufficio del diesse.
Ma il classico «botto finale» arriva stamattina alle 7 a Fiumicino: è Rafael Toloi, il difensore scelto per colmare il vuoto lasciato da Burdisso. La trattativa si è chiusa mercoledì notte, ieri è stato il giorno delle firme dopo un laborioso studio dei documenti inviati dal Brasile. La Roma ha chiuso con il San Paolo un prestito oneroso con diritto di riscatto fissato a circa 4 milioni di euro (da spartire per i vari proprietari del cartellino) e Toloi si è imbarcato in serata sul volo Alitalia AZ675 in partenza da San Paolo. Dopo il lungo ma comodo viaggio in classe «Magnifica», oggi il difensore si sottoporrà subito alle visite mediche prima di debuttare a Trigoria.
È la firma del console di San Paolo a certificare la cittadinanza italiana del 23enne nato a Gloria d’Oeste, nello stato del Mato Grosso, letteralmente la «giungla fitta» nel cuore dello sterminato Brasile. Mentre Sabatini si accordava sul prezzo, Baldissoni e Zanzi hanno studiato nel dettaglio le carte che confermano lo status da comunitario di Toloi, nonostante i dubbi espressi persino dall’entourage del giocatore.
«Per la cessione alla Roma mancano solo alcuni dettagli burocratici» ha confermato il vice-presidente del San Paolo, de Jesus Lopes, stoppando il tentativo di inserirsi del Fluminense. Toloi ha scelto la Roma e ha cinque mesi per guadagnarsi la conferma: vuole evitare un nuovo trasloco transoceanico a giugno, visto che la sua compagna aspetta un figlio. E poi vuoi mettere l’emozione di giocare con una maglia vestita da gente come Aldair e Juan?
Come caratteristiche, assomiglia più a Castan: fisico possente, atteggiamento «aggressivo» e buon colpo di testa, rispetto al nuovo compagno è destro e un pochino più veloce. L’esperienza, per via dell’età, deve ancora farsela anche se con il Goias (la sua prima squadra) e il San Paolo ha accumulato 28 presenze fra Libertadores e Copa Sudamericana. L’ottimo Mondiale Under 20 che ha giocato nel 2009 è stato la «svolta», poi negli anni si è un po’ perso: non gioca da ottobre ma sarà subito a disposizione della Roma.
Sabatini lo voleva sin dai tempi del Palermo, Garcia lo ha studiato in dvd e ora lo aspetta con ansia per buttarlo subito nella mischia. Il francese ha bloccato la cessione allo Spezia di Romagnoli, che potrebbe utilizzare anche da terzino sinistro per via dell’infortunio a Dodò, mentre non si opporrebbe alla partenza di Jedvaj: la Roma è pronta a cedere in prestito il croato, richiesto da Sampdoria e Verona. Il modo migliore per metterlo alla prova.
C’è tempo per decidere fino alle 23 di stasera, quando la Roma si augura di aver già salutato Marquinho. Il brasiliano ieri ha tenuto in stand by il Verona, un altro tentativo sarà fatto oggi, mentre l’agente valuta un’offerta arrivata dalla Cina. Da piazzare in giornata i giovani Piscitella, Frascatore e Ferrante rientrati alla base. Anche Golubovic potrebbe essere «parcheggiato» altrove, o rispedito in prestito a Belgrado, mentre sono partite le pratiche per ottenere l’ok della Fifa al trasferimento dei minorenni Berisha e Vestenicki: Alberto De Rossi li vuole portare al torneo di Viareggio.
Due scommesse di Sabatini, che non si ferma certo qui. Ha provato a prendere subito anche il turco Uçan per anticipare la concorrenza, ma dovrà riprovarci a giugno. Quando accoglierà anche il terzino Abner insieme a Sanabria, Paredes e, forse, Iturbe. Un esercito di talenti, ecco perché il diesse preme per avere quanto prima le società satellite dove spostare le sue pedine. Alla Roma, ormai, i posti scarseggiano.