ILTEMPO.IT (E. MENGHI) - Nel faccia a faccia con la Juventus, la
Roma ha potuto dire la sua, eliminandola dalla Coppa Italia e rivendicando un senso di potenza un po’ perso dopo lo scivolone di Torino. In campionato, però, ai giallorossi non resta che stare a guardare, sperando che prima o poi qualcuno metta i bastoni tra le ruote ai bianconeri: «Non abbiamo il destino nei nostri piedi. C’è una squadra davanti – dice Garcia in conferenza stampa – che ha otto punti in più, bisogna solo pensare alla gara di domani, vincere e farci trovare pronti se c’è un calo. Dopo quello che è successo a Torino, era importante battere la Juve. Non avevamo bisogno di sapere che eravamo forti, ma ora ne siamo sicuri. Può aiutarci sul piano psicologico, anche se non credo che la squadra ne abbia bisogno. Questa partita ha dimostrato che anche la Juve può perdere. E noi andiamo avanti in Coppa Italia, che può essere interessante in questa stagione».Ma per restare in corsa non sono ammessi errori: «Il Verona è una squadra che sta facendo un grande campionato. Ha giocatori forti, come Toni e Iturbe, e in casa fa sempre belle cose. Ma l’obiettivo non cambia, andremo lì per vincere». Garcia è soddisfatto del gioco della sua Roma: «Ѐ quello che voglio vedere. Una squadra che ha entusiasmo, talento, che non molla mai e che vuole sempre vincere. Dobbiamo restare così fino alla fine della stagione». E che nessun pezzo pregiato si muova da qui fino ad allora: «Mi è piaciuta la risposta della società alle parole di Blanc, perché è stata chiara: non c’è nessuna trattativa, Pjanic non è in vendita».
L’arrivo di Nainggolan non dà il via libera a Miralem per partire, anzi: «Non ho dubbi: è una buona cosa vedere arrivare un giocatore forte, perché i giocatori sono lucidi e sanno che così si possono raggiungere più facilmente gli obiettivi». A Verona dovrebbe essere proprio il belga a spingere in panchina il bosniaco, che non è al meglio per un fastidio al ginocchio: «Miralem ha preso un colpo, siamo stati prudenti, ma speriamo non ci sia nessun problema per lui. Benatia si è allenato con la squadra e sta bene». L’influenza è passata e sarà al fianco di Castan, come sempre. Burdisso è partito, le alternative in difesa scarseggiano, ma Garcia non mette fretta a Sabatini: «Abbiamo Jedvaj e Romagnoli, si può abbassare anche De Rossi. Per ora non c’è nessuna urgenza, abbiamo un po’ di tempo per valutare, ma possiamo anche restare così, non è un problema».
Il terzino invece l’aveva chiesto pubblicamente, viste le condizioni di Balzaretti, costretto ad operarsi dopo due mesi e mezzo con la pubalgia: «Abbiamo preso Bastos, lui può giocare per tutta la fascia sinistra: come attaccante esterno, come ha fatto e bene ai tempi del Lille, ma anche terzino. E’ un giocatore polivalente, non solo un grande calciatore ma anche un uomo di qualità». Domani non ci sarà (punta al Parma) e Dodò dovrebbe riprendersi la maglia da titolare, anche se non avrà a che fare con un cliente facile, visto che dal suo lato giocherà Iturbe, l’esterno che piace a Garcia: «Dodò è un grande talento e sta crescendo bene. Torosidis è un giocatore affidabile e quando è in campo fa sempre bene, a destra è il suo ruolo migliore ma con la Juve ha fatto benissimo anche a sinistra. Ѐ meglio avere scelte da fare che essere senza soluzioni». Il discorso vale anche per l’attacco, dove Destro spera di ritrovare posto: «Mattia non ha giocato contro la Juve, ma ha giocato e segnato con il Livorno. Ѐ un giocatore importante come gli altri. Abbiamo 20 partite fino alla fine, speriamo 21, ma tutti devono essere pronti. Lui lo è. Ѐ stata una buona notizia vederlo in campo prima della sosta, ha il gol nel sangue». Con una media di una rete ogni 72 minuti in campionato, il dna è quello del goleador.