IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - L'impresa vera non è aver battuto la Juventus in Coppa Italia ma sarà (eventualmente) raggiungerla in campionato. Il distacco è notevole e la parola scudetto - per Rudi Garcia - è meglio lasciarla da parte. Per ora. «Non serve a nulla parlarne, il destino non è nei nostri piedi. C’è una squadra davanti a noi, non possiamo fare altro che vincere e farci trovare pronti in caso di calo dei nostri avversari», ammette il tecnico. Di sicuro il successo esaltante contro la Juve non può che avere aumentato l'autostima nella squadra di Garcia: l'avversario con cui la Roma spera di fare un testa a testa non è imbattibile. «Dopo la sconfitta di Torino era importante vincere in Coppa Italia. Non avevamo bisogno di sapere che eravamo forti. Ora ne siamo sicuri, la Juve non perde quasi mai e noi abbiamo vinto meritando. Può aiutarci sul piano psicologico se necessario, ma non credo che la squadra ne abbia bisogno. Quella partita dimostra che anche la Juve può perdere». Appunto. Avversario vulnerabile. Per non parlare poi della gioia di aver superato il turno in Coppa Italia. «Una competizione che per noi è molto interessante», sottolinea Rudi.
LO SCOGLIO BENTEGODI
Davanti alla Roma, oggi, il Verona rivelazione del campionato. Ora un po' in calo, ma Rudi non si fida. «E’ una squadra che sta facendo un grande campionato, soprattutto in casa. Ha comunque giocatori forti come Toni e Iturbe. Per noi sarà un test molto complicato, che va affrontato con la solita mentalità. Dobbiamo fare in modo che sia difficile anche per il Verona. Se prevedo un turn over? Abbiamo giocato la gara con la Juve cinque giorni fa, per me è come una settimana normale. Ogni giocatore sarà a posto sul piano fisico e pronto per giocare». Si sostiene, specialmente dopo il successo contro la Juventus, che la Roma sia la squadra che pratica il miglior calcio d'Italia. Rudi sorride, se ne convince ma non lo ammette. Non può. «Non ho la presunzione di dire questa cosa e mai la dirò. Il nostro è il gioco che voglio vedere. La Roma è una squadra che ha entusiasmo, talento, che non molla mai».
DEPISTAGGI DI FORMAZIONE
Contro il Verona, Totti o Destro? Oppure i due insieme? Dodò a sinistra o Torosidis? Garcia dice tutto e, ovviamente, niente. «Mattia e Francesco hanno giocato già insieme. Destro, uno che ha il gol nel sangue». E quanto a Dodò? Dopo mercoledì, un passo indietro per il brasiliano? «E' un grande talento e sta crescendo bene. Torosidis è affidabile e a destra si trova meglio». Pjanic non è in partenza. Detto e ribadito. Anche Laurent Blanc è servito, visto che aveva ipotizzato l'arrivo di Mire al Psg anche in questa sessione di mercato. «Ognuno è responsabile delle sue parole, io lo sono delle mie. Mi è piaciuta però la risposta della società, che è stata chiara: non c’è nessuna trattativa, Pjanic non è in vendita. Forse vuole andare via per l'arrivo di Nainggolan? Penso di poter rispondere per lui: il dubbio non esiste». Pjanic non parte, Balzaretti sta male e ne avrà per un bel po'. Quindi serve almeno un difensore esterno? «Abbiamo preso Bastos. E per il dopo Burdisso abbiamo Jedvaj e Romagnoli, si può abbassare anche De Rossi. Possiamo anche restare così, non è un problema».