REPUBBLICA.IT (M. MONTI) -
Prova ne sono le parole del suo compagno di squadra Alessandro Florenzi (con cui il 'Ninja' ha scherzato a fine gara tramite Twitter - "Ora fai anche le rovesciate.. Ma smettila!"-): "Pazzesco, sembra sia con noi da 5 anni. Ci servirà nel corso della stagione". E servirà molto anche in funzione di quelle che sono le idee tattiche del tecnico Rudi Garcia: "E' incredibile, sembra che giochi con noi da inizio stagione e in campo può fare tutto. Non si può affrontare un intero campionato con solo 3 centrocampisti - ha proseguito Garcia-. Preferisco passare notti difficili per scegliere la squadra, vuol dire che abbiamo soluzioni per cambiare a gara in corso". Il contributo fornito da Nainggolan non si limita solamente all'aver aumentato il numero di centrocampisti a disposizione dell'allenatore francese.
La capacità nel recupero palla, accompagnata dalla naturale propensione a dar vita alle ripartenze, sommata alla facilità con cui arriva al tiro in porta (2 le occasioni in cui ha impegnato Perin), permettono al tecnico transalpino di guardare al girone di ritorno con fiducia. L'arrivo del calciatore belga, infatti, apre a diversi scenari tattici: Rudi Garcia potrà sperimentare, come già accaduto quando era alla guida del Lille, un sistema che preveda due mediani a protezione della difesa, con un centrocampista avanzato in grado di fare da raccordo con l'attacco. Una sorta di 4-2-1-3. In quest'ottica non è da escludere la compresenza di De Rossi e Nainggolan alle spalle di un più avanzato Strootman (o Pjanic). Ancora. Sia l'ex Cagliari che il numero 16 possono rivestire il ruolo di mediano davanti alla difesa, con i due intermedi interscambiabili in base alle esigenze legate alle partite, o alle indisponibilità.
Si perché, come ha dimostrato il girone d'andata, avere tra le carte a disposizione solamente 3 centrocampisti, creava problemi nella gestione delle alternative nei momenti di emergenza della squadra: diffide (Nainggolan e Pjanic), infortuni (Daniele De Rossi è ancora alle prese con il fastidio all'alluce del piede sinistro, accentuato dopo il pestone rimediato da Sansone in Coppa Italia) e la necessità di accorgimenti tattici in funzione di alcune gare particolarmente difficili (vedi Juventus-Roma), richiedevano la presenza di un calciatore simile in rosa, che potesse inserirsi in maniera complementare al trio già cementato di inizio stagione. Un giocatore alla "Marchisio", per intenderci, ieri a segno nella sfida contro l'ex squadra di Nainggolan, in grado di assicurare quell'alternanza necessaria a mantenere sempre alta la qualità del reparto centrale. Può essere proprio Radja Nainggolan, dunque, l'uomo in grado di colmare il gap con i bianconeri: il belga, peraltro, era un obiettivo dichiarato dei bianconeri che avevano tentato fino all'ultimo di reperire la liquidità necessaria per rilanciare sull'offerta di Walter Sabatini. La sfida contro i bianconeri sul campo, però, ha evidenziato le differenze tra i due club. La distanza in classifica è di 8 punti ma, nonostante sia un margine ampio da ridurre per gli uomini di Rudi Garcia, le parole del ds juventino Marotta evidenziano il lavoro che i giallorossi stanno facendo nel percorso di avvicinamento alla squadra di Conte, anche in ottica futura: "Così come noi abbiamo rimontato la Roma, può accadere anche il contrario".