LA REPUBBLICA (S. SCACCHI) - Juventus e Roma sembrano due jet che duellano ad altezze siderali. E, considerata la velocità di crociera pari a 56 punti in 21 partite, i bianconeri non si preoccupano di avere perso due punti di vantaggio rispetto agli inseguitori giallorossi dopo il pareggio dei Campioni d’Italia con la Lazio e il successo di Totti e compagni a Verona: «Mi fa sorridere sentire parlare di campanello di allarme. La Roma è una squadra forte. Lo abbiamo sempre detto. Ma è cambiato poco se non che ora abbiamo due punti in meno. In questo momento la corsa per lo scudetto è a due, ma magari tra qualche partita cambia», dice Gigi Buffon intervenuto all’annuale riunione tra capitani, allenatori e arbitri di Serie A in programma ieri a Milano.
Il portiere è stato il simbolo della frenata dell’Olimpico, primo pareggio dopo la formidabile striscia di 12 vittorie consecutive. È stato lui a provocare il calcio di rigore seguito dall’espulsione per fallo da ultimo uomo su Klose. Anche di questo argomento si è parlato nell’incontro con i direttori di gara: «La punizione è esagerata, ma gli arbitri non hanno colpe perché si limitano ad applicare le regole», commenta il numero uno della Nazionale molto conciliante con i fischietti: «Ora c’è un bel dialogo, è una cosa quasi piacevole andare in campo e potersi rapportare con gli arbitri».
E presto potrebbe essere attutita la severità del “rosso” automatico in aggiunta al rigore: «L’Uefa ha chiesto di rivedere questa regola – spiega il designatore Stefano Braschi – la Federcalcio aveva già fatto una richiesta in tal senso qualche anno fa che era stata bloccata. Forse si è capito che sono troppe tre sanzioni: rigore, rosso e squalifica ». Lo stop di una giornata costringerà Buffon a saltare il derby d’Italia con l’Inter in programma domenica prossima a Torino: «Io non ci sarò», si è limitato a dire con un sorriso il portiere che ha preferito non commentare le voci sulla sua vita privata e il rapporto con la moglie Alena Seredova. Insieme a Buffon all’incontro con gli arbitri hanno partecipato Antonio Conte e Beppe Marotta (a Milano per occuparsi di mercato anche il ds Fabio Paratici). L’allenatore bianconero ha infine chiesto chiarimenti sulla nuova interpretazione del fuorigioco, esemplificata dal gol di Insigne in Napoli-Atalanta di Coppa Italia. «Era una rete regolare - ha chiuso Braschi - l’arbitro non ha sbagliato».