La Cina mette le mani sul calcio. Dopo aver raggiunto una quota sufficiente e dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni, il capitale cinese potrà sostituire completamente il capitale americano e quello dei petrolieri mediorientali nellinserimento tra le ricche società sportive europee. Dai Mondiali del 2010 all'affare BenQ-Real
In attesa di novità sul fronte As Roma, l'avanzata del capitale cinese sul terreno del calcio europeo non è affatto senza precedenti. Dai Mondiali del 2010, palcoscenico mondiale che ha fatto guadagnare visibilità ad alcune aziende cinesi, alle sponsorizzazioni. Esempi sono gli accordi tra la taiwanese BenQ e il Real Madrid e tra la Keijan e l'Everton, accordo che portò anche i tesseramenti di due nazionali cinesi, Li Tie e Li Weifeng. Nel 2009, il ricco magnate di Hong Kong Yang Jiacheng acquistò il Birmingham Football Club. Degni di nota anche i tentativi di avvicinamento ai grandi club europei. Nel 2010 una notizia, poi smentita, annunciava il tentativo di acquisto del Liverpool da parte della CIC (China Investment Corporation). Storia più recente, invece, l'affare che ha riguardato da vicino l'Inter e il possibile ingresso in società (con quote di minoranza) della China Railway Construction Corporation.
Rimane ora un problema: di cosa ha bisogno il magnate cinese per avviare l'acquisizione del pacchetto di minoranza dell'As Roma? Semplice: di un iter burocratico senza il quale nessuno può fare affari all'estero. Il governo cinese deve autorizzare la trattativa. Secondo le leggi vigenti nel Paese di Mezzo, infatti, prima di poter entrare in una società straniera le autorità devono avere informazioni dettagliate su tipo e scopo di investimento ma soprattutto vogliono sapere quanto denaro ritornerà in Cina in seguito allo stesso investimento.
(laviadellaseta.altervista.org)