IL ROMANISTA (V. META) - Non fosse stato per le maglie da allenamento blu, davvero in certi momenti sembrava di guardare la Primavera di qualche anno fa. Sabelli che scatta e si sovrappone a Politano, scarico indietro per Pettinari, stop e destro allangolino
IL ROMANISTA (V. META) - Non fosse stato per le maglie da allenamento blu, davvero in certi momenti sembrava di guardare la Primavera di qualche anno fa. Sabelli che scatta e si sovrappone a Politano, scarico indietro per Pettinari, stop e destro allangolino. Calcio di punizione dal limite, Viviani si sistema la palla, Antei va a saltare in area. Frammenti da una partitella a ranghi contrapposti, quella che ieri ha chiuso la mattinata di lavoro dellUnder 21, la penultima nella parentesi romana degli azzurrini, in partenza oggi pomeriggio per la Serbia. Tanta Roma in Under 21 non sera mai vista.
Invece linversione di rotta seguita alla batosta casalinga contro il Belgio è partita proprio dai romanisti, da due in particolare: Federico Viviani e Luca Antei. Il centrocampista, pupillo di Gigi Di Biagio fin dai tempi dellUnder 20 («mi rivedo in lui», diceva il ct giusto un paio danni fa), appena gli hanno riconsegnato una maglia da titolare si è preso la squadra sulle spalle e ormai il centrocampo non può fare a meno di lui. Sua la splendida punizione che giovedì scorso a Reggio Emilia ha dato il via al 3-0 contro lIrlanda del Nord, successo fondamentale per gli azzurrini visto il contemporaneo pareggio fra Belgio e Serbia. Nellultimo mese e mezzo a Pescara ha giocato in tutto meno di una partita (senza peraltro capire bene perché), ma in azzurro non se nè accorto nessuno, anzi. Come nessuno sè accorto che Luca Antei la Serie A ha cominciato a frequentarla poco più di un mese fa, quando Di Francesco si è deciso a dargli un posto da titolare nella difesa alla tre del suo Sassuolo: da allora non è più uscito e magari non è un caso che gli emiliani abbiano fatto quattro risultati utili su cinque.
Laltra sera nel suo stadio ha sfiorato un gol da urlo con una rovesciata spalle alla porta che ha chiamato al grande intervento il portiere irlandese, ma è in fase difensiva che il suo rientro ha spostato gli equilibri verso la solidità che mancava. Con Bianchetti (cui ha strappato uno scudetto ai tempi della Primavera) forma una coppia affidabile e bene assortita, come ha dimostrato la grandissima prova di Genk contro il Belgio. In difesa gioca pure Stefano Sabelli, punto fermo del Bari che però in nazionale si è visto superare dallexploit di Zappacosta nellAvellino: altro che buttarsi giù, lex Savio gioca pure dalla panchina e laltra sera quando Viviani si è conquistato la punizione in lunetta si è girato verso i compagni con la faccia di chi sa già come andrà a finire.
Quanto a Matteo Politano, che la riserva storica di Ciciretti passasse in diciotto mesi da Primavera a titolare dellUnder 21 passando per la Lega Pro, era cosa che in pochi si sarebbero aspettati. A Pescara è già un idolo, ma in azzurro continua a farsi notare per il suo solito non farsi notare: silenzioso, educato, sopra le righe solo in campo, Pollo ha conquistato Di Biagio, ma a parlargli di Serie A vi risponderà che è ancora presto e deve crescere. Intanto ha già fatto tre gol in dieci presenze in B.
Chi invece nellUnder 21 quasi non ci sperava più è Stefano Pettinari, quello da cui tutti si aspettavano tantissimo già quando lasciò la Roma diciottenne con alle spalle lesordio in Europa League e Serie A. Troppo facile smettere di crederci dopo una stagione buttata fra Siena (dove Conte non lo vedeva) e uno sfortunato ritorno a Roma e altre due nel Crotone buone ma non eccezionali. Ci è voluto un po di tempo, ma Stefano è tornato: Drago lo ha riscoperto centravanti (lo faceva da ragazzino, poi ha giocato sempre esterno), gli ha dato fiducia e motivazioni, lui ha risposto con i gol (già quattro in undici presenze) e con prestazioni scintillanti. Daltra parte, linaspettato è sempre stata la sua forza. Per tutti dopodomani cè la Serbia, per la Roma di domani cè tanto di buono su cui poter contare.