IL ROMANISTA (D.GALLI) - E poi parlano di sindrome da accerchiamento. Dopo la beffa del rigore non concesso a Pjanic, alla Roma, un rigore solare come la solare Torino, a Trigoria ieri hanno sgranato gli occhi. Cera il sequel. Cera una multa da cinquemila euro.
Ora, la regola 4 del Regolamento del Giuoco del Calcio recita testualmente: «Luso di sistemi di radio comunicazione tra calciatori e/o lo staff tecnico non è consentito». Luso, non il possesso. E nel caso di Bompard, a quanto risulta al "Romanista", Banti & Co. non denunciano luso di questa «rice-trasmittente», ma il semplice possesso. È come se dicessero al giudice sportivo: noi abbiamo notato che la aveva, quindi sicuramente la avrà utilizzata. Differenza sottile? Assolutamente no. La detenzione legale di unarma non im- plica che io poi la voglia adoperare. Niente prova, niente infrazione, niente multa. Dovrebbe funzionare così, e invece così non è stato. La Roma ricorrerà, ma probabilmente lo farà su basi diverse. La società spiegherà quello che finora non era noto. Questo. Allindomani di Livorno-Roma, dopo che Garcia era stato sorpreso a parlare al telefono con Bompard in tribuna, il club giallorosso fa istanza a tutti gli organi del calcio. Chiede delucidazioni, perché la materia è poco chiara. Anzi, non lo è proprio. Nessuno le risponde, quindi la Roma decide di imboccare unaltra strada. Parla con la Procura Federale e concorda un metodo. Una sorta di strategia. Una procedura, dicono a Trigoria. Ogni volta, prima della partita, viene comunicata allarbitro ladozione di questa tecnologia. Tanto che nelle nove gare successive a quella con il Livorno non accade nulla, nessuno dice nulla, nessuno scrive nulla e la Roma non viene mai multata. Fino a Torino. Fino a Banti. Che nel referto pare che non abbia fatto cenno ad alcuna procedura. Comunque è divertente. Larbitro ha giudicato regolare lintervento di Darmian su Pjanic ma ha fischiato fallo per la rice-trasmittente di Bompard. Beh, succede quando non si prende la palla.