REPUBBLICA.IT (M. MENSURATI/G. FOSCHINI) - Lo scandalo, i titoli sui giornali, le manette, tutta l'Europa che ne parla, qualche (molto poche in realtà) squalifica. Sono passati più di due anni dallo scandalo del calcioscommesse, ma a qua
"Le investigazioni - scrive il pm Fabio Saponara, che sta affiancando il procuratore Roberto Di Martino nell'indagine - sono molto complesse perché hanno per oggetto molti fatti tra loro collegati: si indaga sulla manipolazione di circa 110 partite e gli indagati sono più di 150". Contemporaneamente sono partite una serie di rogatorie all'estero, non solo per capire i movimenti dell'associazione criminale che partendo da Singapore e da Tan Set Eng, passando per i Balcani con il gruppo degli Zingari di Hrystian Ilyevki, è arrivata in Italia per truccare i campionati. Obiettivo delle indagini fuori confine è intercettare i movimenti di denaro: una prima in Svizzera aveva rivelato la presenza di conti correnti criptati (dai nomi di vini pregiati) riconducibili a Beppe Signori e al clan dei bolognesi.
Ora, rivela la Procura, è in corso una seconda "che riguarda in particolare la posizione di Stefano Mauri". Contro il capitano della Lazio sarebbero "emersi ulteriori indizi, rispetto all'originaria richiesta di misura, costituiti da ulteriori collegamenti con indagati di grande spessore, recentemente iscritti". "In particolare - continua il pm Saponara - molto recentemente è stata depositata una corposa informativa, con la quale sono stati denunciati numerosi nuovi indagati ed è stata evidenziata la manipolazione di altre partite, alcune delle quali riferibili all'ultimo campionato. Quindi l'attività di manipolazione è ancora in corso". "Sono stati identificati - continua la procura - alcuni personaggi che tenevano i contatti tra il sodalizio e dirigente delle squadre si serie A. E sono in corso di accertamento i legami di questo soggetto in riferimento alla manipolazione delle partite, con accertamenti fondamentali sui tabulati".
A tutto questo deve aggiungersi l'incidente probatorio in calendario per il 10 dicembre prossimo. Non esattamente un passaggio formale: in quell'occasione verranno aperti le circa 200 apparecchi informatici sequestrati in più di due anno di inchiesta a tutti gli indagati, da Paoloni ad Antonio Conte da Mauri a Domenico Criscito. Sono già stati individuati i quattro periti che avranno quattro mesi di tempo per tirare fuori tutto il materiale importante per l'indagine, compresi i messaggi e le mail cancellate.