Punizione, rigore alla Maradona: ma che Miralem «Viva la Bosnia»

19/10/2013 alle 10:11.

GASPORT (M. CECCHINI) - Ci sono giorni che valgono una vita. Giorni così potenti che sanno scacciare via anche i cattivi pensieri. Davanti a Re Diego (c’è bisogno di scrivere Maradona?) al minuto 30, il presagio infatti sembrava essere uno spettro nero che si aggirava sull’Olimpico. Francesco Totti si sdraiava per terra per farsi massaggiare il flessore della coscia destra. Le mani del massaggiatore, però, non potevano essere da re taumaturgo



Alla fine «Aver segnato alla fine del primo tempo è stato molto importante – ha detto – . e comunque è tutta la squadra che gioca bene. Il salvataggio di , ad esempio, vale un gol. È stata una serata da favola, e sono stato fortunato a viverla. La Roma ha saputo soffrire. Si vede da come è entrato in campo Borriello: se tutta la squadra difende quando gli altri attaccano, è difficile subire gol. Lo spirito è quello giusto, dobbiamo continuare così anche a Udine. Chiunque fa entrare fa bene, e questo fa la differenza. Io 8o re di Roma? Fa piacere. L’anno scorso Zeman all’inizio mi metteva in panchina. È normale che non fossi contento. Per me è stato difficile». Adesso però la vita sembra in discesa, da qui al Brasile. «Sono orgoglioso di aver portato il mio Paese al Mondiale. Era un sogno, un’emozione grandissima. Tutta la Bosnia si è fermata e non vedo l’ora di giocare e rappresentare il mio Paese la prossima estate». Orgoglio slavo. Con classe sudamericana e punizioni tra Juninho Pernambucano e Maradona. Mixate tutto: questo adesso è . Questa adesso è la Roma.