IL TEMPO (A. SERAFINI) - In Italia il nuovo che avanza parla straniero. Una piacevole scoperta per Roma e Napoli, che tra addii inevitabili e necessità di cambiamento, hanno preferito in estate puntare tutto oltre i confini del nostro Paese
IL TEMPO (A. SERAFINI) - In Italia il nuovo che avanza parla straniero. Una piacevole scoperta per Roma e Napoli, che tra addii inevitabili e necessità di cambiamento, hanno preferito in estate puntare tutto oltre i confini del nostro Paese. Garcia contro Benitez, un francese con origini spagnole di fronte ad uno spagnolo doc con il primo grande punto in comune di aver cominciato alla grande questo scorcio iniziale di stagione. Venerdì sera ci sarà poi modo di stringersi la mano prima di giocarsi in novanta minuti il primato del campionato. Già, perché i due si conoscono bene e si sono telefonati nei giorni scorsi per trovare un punto dincontro sulla data della partita che il Prefetto voleva spostare.
Senza di loro sarebbe stato difficile uscirne. Un'amicizia nata a Valencia nel 2001, quando Benitez chiamò Garcia chiedendogli di partecipare ad uno stage. «Gli devo molto perché mi spalancò le porte di un grande club quando non ero nessuno. Di Rafa condivido la filosofia di gioco spagnola, lidea che il giocatore deve dare il massimo per la squadra», raccontò a suo tempo il transalpino prima di incontrarlo da avversario per la prima volta nell'ottobre del 2010, ottavi di finale di Europa League tra Lille e Liverpool. Il successo dell'andata firmato Hazard si scontrò poi con il duro verdetto di Anfield Road, dove gli inglesi si imposero con un secco 3-0. Ironia del destino fu ancora Hazard a riavvicinarli due anni più tardi. La trattativa per portare il talento belga alla corte londinese del Chelsea di Benitez si concluse dopo i consigli e le rassicurazioni al collega dell'allenatore francese, sicuro ormai di aver perso il giocatore attirato dalla mega proposta degli inglesi. Ora all'Olimpico arriverà il motivo di un nuovo incontro, su cui lo spagnolo però non vuole caricare troppa pressione: «Contro la Roma sarà un test importante: è l'unica squadra sopra di noi in classifica. Si parla molto di questa sfida, ma il nostro spirito di squadra è molto buono».
Eleganti e composti nei modi, i due allenatori dai comportamenti molto simili fuori dal campo si sfideranno nelle proprie idee di calcio giocato dove numeri e statistiche differenziano metodologie e strategie di lavoro. Finora Benitez su una rosa a disposizione di 24 giocatori, ne ha usati 21: praticamente tutti, eccezion fatta per i due portieri di riserva e Uvini (che ha fatto 90' in Primavera) che non ha ancora esordito in campionato. La media età dei giocatori utilizzati è di 26,66. Il più utilizzato, togliendo il portiere Reina, è Inler con 547 minuti, ma nessuno (sempre escluso Reina) ha giocato tutti i minuti a disposizione nelle prime sette partite.
Garcia può contare invece su una rosa più ampia, composta da 27 giocatori, utilizzandone però meno: soltanto 18 con una media età di 27,77, ovvero un anno in più rispetto al Napoli. Sono infatti 9 i giocatori che non hanno ancora mai messo piede in campo: Lobont, Skorupski, Julio Sergio, Jedvaj, Romagnoli, Burdisso, Ricci, Caprari e Destro (l'unico infortunato). Quattro giocatori sono a minutaggio pieno: De Sanctis, Castan, Benatia e De Rossi, l'asse difensivo centrale che l'ha portato a subire solo 1 gol, contro i 4 incassati dagli azzurri, che dietro ruotano molto di più (5 partite Britos e 450 minuti; 2 gare Fernandez con 180 minuti; Cannavaro in campo per 3 partite e 225 minuti; Albiol 5 partite giocate e 405 minuti). Balzaretti non è mai stato sostituito, ma il rosso con l'Inter lo ha bloccato ad un massimo di 619 minuti, mentre i 4 imprescindibili arrivano a 630.
7 giocatori in gol nel Napoli, 9 nella Roma. 7 assist-man diversi nella Roma, 8 nel Napoli. Tanti assi nella manica che il tecnico romanista spera di poter mostrare ancora una volta: "Castan e Benatia sono una 'cerniera' sicura, mi piace molto l'idea di avere due giocatori complementari. A Londra criticavano Gervinho? Non mi interessa, lui risponde ogni giorno sul campo. Per me la Roma è una squadra che non ha ancora vinto abbastanza», ha aggiunto ieri dalla Francia.
L'auspicio migliore di un l'allievo, che con tutto il rispetto, non vede l'ora di battere il proprio maestro.