IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Rudi Garcia ha già deciso quale sarà la formazione della Roma domani a Udine ma ieri, incontrando i cronisti per la conferenza-stampa del pre prepartita, ha mischiato,
IPOTESI E MODULI - E qui prende il via il fantattacco. Garcia, sincero o bugiardo che sia stato, ha tirato in ballo tre uomini, anzi quattro per la sostituzione del capitano. O meglio, per ricostruire il reparto offensivo della Roma: Borriello, «un giocatore darea, uno che può farci comodo sui cross come si è visto contro il Napoli», Marquinho, Ljajic «lui può essere un giocatore decisivo» e Pjanic. Sì, anche Pjanic, «più alto rispetto al solito». Ma come, monsieur Rudi, ha intenzione di sfasciare un centrocampo doro? «Non si possono giocare trentotto partite con gli stessi uomini... Abbiamo calciatori forti, come Marquinho che può giocare in attacco e a centrocampo, Bradley che è al cento per cento, Taddei che ha fatto bene. Quando in attacco ci mancano giocatori, se c'è un centrocampista che può giocare in avanti con efficacia può essere una possibilità». Ricapitolando tutto può accadere, a dar retta alle parole di Garcia. «Saremo una squadra diversa, ma saremo lo stesso forti. E andremo a Udine per vincere». Proviamo a ragionare: avanzare Pjanic potrebbe voler dire anche cambiare modulo, cioè passare dal 4-3-3 al 4-2-3-1? In questo caso, troveremmo due mediani (Strootman e De Rossi) e tre trequartisti alle spalle della punta centrale: da destra, Florenzi, Pjanic e Marquinho (Ljajic) con Borriello lì davanti. Ma avanzare Pjanic potrebbe significare anche non cambiare sistema di gioco, cioè continuare con il 4-3-3: Bradley, De Rossi e Strootman in mezzo al campo; Florenzi a destra, Pjanic finto nueve e a sinistra uno tra Ljajic e Marquinho. Borriello in panca, in questo caso.
LA FILOSOFIA DEI GIOVANI - «La natura odia il vuoto», spiega il colto Rudi, «quando manca qualcuno cè posto per un altro». Ecco perché il francese, prendendo spunto dallassenza sicura di Totti e di quella ballerina di Gervinho, chiama in causa i più giovani. «Se Gervinho non ce la farà, la panchina sarà un pò più giovane. Sia Federico Ricci che Gianluca Caprari hanno le qualità per aiutare la squadra e forse per essere decisivi. Per un giovane è sempre il momento buono per entrare, a volte ci sono elementi casuali che fanno bruciare le tappe a un giovane. Mi fido di loro due». Tappa complicata, quella di domani: Garcia ne è consapevole. «Sarà una partita molto difficile, sappiamo che giocare a Udine è sempre duro. Non dimentico che loro non perdono da più di un anno in casa, 22 partite. Però ho varie soluzioni per mettere in campo la migliore squadra, che andrà a Udine per vincere stavolta anche per Totti. Non pensiamo a fare un record (nove vittorie di fila, ndr), non è importante: ciò che conta è essere concentrati sul nostro gioco e sulla forza dell'Udinese. Così, come accade dall'inizio della stagione, speriamo di fare la migliore partita possibile e tornare a Roma con punti. E non faccio nessuna tabella: prima cè lUdinese, poi penseremo il Chievo. Ho visto in settimana che nulla è cambiato sul piano dellentusiasmo in allenamento e della voglia di lavorare, anche senza Totti e Gervinho. Spero che non sia cambiata neppure la voglia di vincere».