IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Federico Balzaretti, tornato in Nazionale dopo circa un anno, è lemblema della bontà del lavoro di Rudi Garcia. Perché se la Roma non andasse così bene, Balzaretti oggi sarebbe a Trigoria e non a Coverciano.
LALTRO PJANIC - Nella lista dei rigenerati dalla cura francese cè anche il nome di Miralem Pjanic, che aveva terminato la passata stagione da oggetto sempre più misterioso (e in panchina nella finale di Coppa Italia contro la Lazio) mentre adesso è una pedina fondamentale dello scacchiere di Rudi. È evidente che alla base della rinascita di Pjanic (e di Balzaretti e Maicon) cè anche una notevole componente psicologica: la fiducia che Rudi gli ha dato (dopo essersi opposto fermamente al suo trasferimento), abbinata ad una condizione atletica ottimale, ha contribuito a rimettere in moto un meccanismo che si era inceppato. Un po quanto accaduto a Daniele De Rossi, passato dalle stalle alle stelle a colpi di partite impeccabili. Lui, a differenza di Balzaretti, la nazionale non laveva mai persa, ma per un anno non si è fatto altro che dire che DDR giocava bene solo in maglia azzurra. In realtà, Daniele non giocava bene con la Roma per un insieme di situazioni, tattiche e psicologiche, di cui lui non era lunico responsabile. Sembrano storie di mille anni fa, ma in realtà appartengono ancora alla cronaca.