LEGGO (F. BALZANI) - «Inter o Roma? Ho una preferita, ma non la dico». Fa il misterioso Olivier Dacourt, doppio ex di due squadre che tra il 2005 e il 2010 si contesero scudetti e coppe Italia e che sabato sera si troveranno contro a San Siro di nuovo da protagoniste della serie A. «Sarà una grande partita tra due grandi allenatori ha
La sta facendo De Rossi che con Dacourt formava la mediana della Roma tra il 2003 e il 2006, a cavallo tra Capello e Spalletti: «Sono davvero felice per Daniele. È uno dei migliori al mondo, non aveva bisogno di dimostrarlo. Un ragazzo fantastico, un professionista vero oltre che un grande romanista così come Totti. Francesco avrebbe meritato il Pallone doro. Ricordo ancora quel pallonetto a San Siro contro lInter (26 ottobre 2005 uno dei 13 gol segnati a Milano dal capitano, ndr), non ci credevo. Ero in panchina e sono schizzato ad abbracciarlo». Tornando a Capello e al paragone con Garcia: «È presto per fare paragoni, Capello è uno dei migliori al mondo e se sono venuto dal Leeds che in quegli anni in Inghilterra vinceva tutto alla Roma era perché cera lui. Trattava tutti allo stesso modo, forse in questo ricorda Garcia».
NellInter, che con Dacourt in campo vinse il primo scudetto dellera Moratti, Olivier giocò invece con Maicon: «Non cè al mondo un terzino destro più forte di lui ancora oggi. È una bestia, uno che ti stimola tantissimo e che in campo fa paura quando ti punta. Mi dispiace se non ci sarà sabato sera». Ci sarà invece Gervinho che Dacourt conosce bene: «Lho seguito quando giocava al Lilla e non avevo dubbi sul suo potenziale. Lo stesso vale per Pjanic, che classe il bosniaco!». Ci riproviamo: un pronostico? «Meglio di no, però proverò a venire a San Siro».