GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Kevin Strootman è nato a Ridderkerk, una cittadina dellOlanda meridionale di 45.000 abitanti. Praticamente lo stesso numero di spettatori che domenica potrebbero esserci allOlimpico per la sfida contro il Bologna. Logico
La festa Al Psv, quando si vincevano le partite, al massimo ci si dava qualche pacca sulla spalla. A Trigoria invece, soprattutto adesso che la Roma è in testa alla classifica, lentusiasmo si respira ovunque. E Strootman, che si è adattato perfettamente al calcio italiano, già se ne è reso conto: «Sono rimasto colpito da come abbiamo festeggiato tutti insieme dopo il derby e anche a Genova ha raccontato a Sky . Cerano persino i magazzinieri a far festa con noi, tutto il gruppo insieme».
Sogno tricolore Niente di nuovo, per chi è abituato a frequentare la Serie A dove la tensione e la partecipazione sono tuttaltra cosa rispetto al campionato olandese. Strootman in appena qualche settimana ha capito anche che la Roma può lottare per qualcosa fino a un mese fa impensabile. «La Juve resta la favorita e le squadre attrezzate sono tante. Ma ci siamo anche noi, possiamo dire la nostra». Ci crede lui e ci credono i tifosi. Quelli che lo fermano e ora gli chiedono sempre la stessa cosa: «Vincete lo scudetto».
Feeling Gran parte del merito, almeno stando a quanto dice Strootman, è di Garcia. Per il francese lui, De Rossi e Pjanic sono intoccabili: dalla partita con il Verona li ha sempre schierati titolari (a Livorno lolandese era infortunato) e non sembra voler cambiare. «Garcia ha migliorato tutto quello che cera da migliorare. Io non sono ancora al massimo, posso crescere. Pjanic e De Rossi? Miralem è un gran talento, Daniele sa fare tutto».
Tutti a segno Ha già fatto gol con la Roma, Strootman, ma in squadra segnano quasi tutti e il prossimo, secondo lui, potrebbe essere... «Castan, magari già domenica». I giocatori sperano in un Olimpico pieno e già sono stati messi in guardia da Garcia: ci sarà pressione, guai a prendere limpegno sottogamba, è stato lammonimento del tecnico. A proposito di pressione, il centrocampista è stato pagato dallaRoma 16.5 milioni, un investimento importante che però «non mi crea problemi. Non ci penso». E non ci pensa neanche la Roma, ben felice di versare al Psv anche i 3.5 milioni di bonus previsti in caso di grandi traguardi, personali e di squadra.