CORSPORT (G. DOTTO) - Con tutta la franchezza del caso, un pensieruccio goloso al Quaglia last minute lavevamo fatto, eccome. Uno, cioè, che inventa imprese sotto forma di gol, ma anche uno che si sarebbe incastrato a meraviglia in que
Piuttosto che vendere il suo Lamela si sarebbe tagliato un braccio, di più, si sarebbe imposto una giornata, persino due, senza fumo. Se lha fatto, è perché non poteva farne a meno. Era, va detto, un Lamela piombato da mesi in una crisi identitaria. Se ne uscirà, avremo perso un fenomeno, ma non è così scontato. Marquinhos potrà reincarnarsi nel suo simile e opposto, Jedvaj, del brasiliano meno esplosivo, ma tecnica e testa da maledetto fuoriclasse. A dirla tutta, chi ci manca veramente è Osvaldo. Peccato il suo credersi quello che non è (una rockstar color seppia anni 60), peccato non averlo amato abbastanza nonostante la sua ostentata non amabilità. Avrebbe segnato più di venti gol in questa Roma. (...)
Ormai è chiaro anche al più abbaiante fegatoso bastian contrario della piazza che è Rudi Garcia il vero, grande colpo di questo mercato romanista. Accompagnato dalla lettera scarlatta di essere la quarta o quinta scelta, come se non essere riconosciuto dal belare dei più abbia mai significato qualcosa, lispanico di lingua francese, ma ora anche italiana, ha nellordine: restituito vita e dignità calcistica a De Rossi, insegnato a Pjanic a diventare Pjanic, ha dato il giusto onore a un campione senza tempo come Totti, senza farci bieca comunella, nè mostrandosi suddito. (...) Una squadra appena nata e una personalità che fa male solo a vederla schierata, già al tunnel che porta al campo. Kevin Strootman sarà presto archiviato come lacquisto romanista più importante dellultimo decennio, e mi tengo stretto. Ljajic, che Dio ci perdoni, ha già sbiadito Lamela. Soprattutto, tinduce a pensare che abbia strizzato solo il minimo dal suo sacco. De Sanctis, Benatia, Maicon. Vecchi, sopravvalutati, spompati? Andateglielo a dire in faccia, se avete il coraggio.