IL TEMPO (G. GIUBILO) - Scacciati gli usurpatori, la Roma si riprende il suo trono. Con autorità, con fantasia, con lampi geniali, con una gara in controtendenza, i gol arrivano nel primo tempo con giocate di qualità
IL TEMPO (G. GIUBILO) - Scacciati gli usurpatori, la Roma si riprende il suo trono. Con autorità, con fantasia, con lampi geniali, con una gara in controtendenza, i gol arrivano nel primo tempo con giocate di qualità. Nel tabellino dei marcatori, il nome in grassetto è quello che non ti aspetti: Gervinho, tanto bravo ma non segna mai, firma una doppietta splendida prima di lasciare il posto a Ljajic. Dopo che Florenzi aveva aperto, sfruttando la respinta di Curci sul bolide di Pjanic, le marcature, il raddoppio dell'ivoriano, una furia, poi un altro capolavoro di Benatia: come a Genova, con il sinistro che non è il suo piede, un collo pieno a fulminare Curci. Diluvio su Roma, ma il tifo giallorosso apprezza perfino quello. Onesta premessa: la Juventus ha strameritato di vincere un derby che il Toro ha praticamente rinunciato a giocare. Onesto rilievo: per la seconda volta consecutiva la Juventus vince grazie a una clamorosa svista arbitrale, Preti a Verona e La Rocca all'Olimpico penalizzano il Chievo e i granata, quasi penosi i tentativi dello studio Sky, lo juventino Massimo Mauro in prima linea, di minimizzare questi episodi. Lo slogan è «meglio parlare di calcio», già, di quello si parlava anche negli anni di Calciopoli, quando la Rai intervistava Moggi senza rivolgergli una domanda che non fosse un comodo assist. Alla resa dei conti, Pogba ha risolto dopo che Tevez, in chiarissimo fuorigioco, aveva colpito la traversa. L'Apache è stato di gran lunga il migliore in campo, la manovra juventina, senza la solita ispirazione di Pirlo, non era fluida e veloce, però i rivali pensavano quasi esclusivamente a distruggere, un atteggiamento che il caldo tifo granata non ha apprezzato.