Destro pomo della discordia

07/09/2013 alle 11:19.

L ROMANISTA (A. F. FERRARI) - «Io l’ho operato di meniscectomia, la lesione era tale da non essere suturata. Non esistono altri modi per operare questo problema e ci vuole tempo per recuperare. L’ho sentito telefonicamente dopo l’intervento, ma poi ha avuto una specie di rinfortunio in nazionale, in Israele». Queste le parole del professor Cerulli, il medico che ha operato Mattia Destro

 In serata ecco anche le parole del responsabile sanitario della Roma, il professor Gemignani: «Una ricaduta? È facile: guardate quante partite ha giocato, quanti allenamenti ha fatto, quanti minuti ha giocato dal suo rientro fino a maggio... - le sue dichiarazioni a laroma24.it -. È semplicisissimo vederlo. Sicuramente l’intervento necessità di richiami riabilitativi, ma se voi controllate i suoi allenamenti e le sue partite vi accorgete che non he ha saltata nessuna: non c’è correlazione tra l’inizio e il dopo della riabilitazione. Fino a prima del derby stava bene...».

Un salto indietro all’intervista del professor Cerulli. Intervista che aveva iniziato facendo una sorta di cronistoria della vicenda : «Come accade agli atleti noti e affermati, ha degli interessi vivi intorno a se stesso, soprattutto da parte dell’entourage: proprio l’entourage ha cercato soluzioni miracolistiche, ha deciso di farlo trattare al di fuori della Roma, fuori dallo staff medico della As Roma». L’attaccante giallorosso, infatti, dopo l’operazione non è stato più visitato da Cerulli ma «dal dottor Cugat a , è un mio amico e l’ho sentito. Mattia non ha problemi collegati al lato chirurgico, ha un problema di ritardo di recupero muscolare e funzionale». Subito dopo l’operazione si era parlato di due mesi per il recupero del ragazzo: «Ci sono degli esempi molto noti in merito, basti pensare ad Eto’o: per una lesione del menisco esterno ha ripreso l’attività dopo 4 mesi, i tempi sono lunghi rispetto al menisco mediale - le parole di Cerulli -. Basta anche un cambio di direzione per avere un risentimento dell’articolazione ma questo non perché i tempi siano stati accelerati: i due mesi sono stati valutati dal punto di vista biomeccanico, quindi su base della valutazione della funzione dei muscoli, sulla capacità del recupero della capacità del recupero funzionale. Non è stato rimesso in campo per battere record, non c’è stata fretta». Gli chiedono se, a causa di questo infortunio, avrebbe rischiato la carriera: «No, Cugat ha detto che non c’erano elementi tali da comprottere anche in futuro l’attività del calciatore. Lui doveva recuperare le funzioni del ginocchio». Funzioni che dovrebbe recuperare a medio-breve termine: «È verosimile che i tempi non siano lunghissimi». Imperizia da parte di qualcuno? «Nell’ambito della Roma, no. Problemi nell’intervento, no. Non posso garantire nulla per trattamenti fatti altrove, non so cosa ha fatto in altre sedi».