IL ROMANISTA (D. GALLI) - Arrogante, come la sognava Sabatini. O se volete, «cazzuta». Concetto nemmeno troppo complicato da tradurre agli stranieri alla Roma, è la definizione coniata per questa squadra dai tifosi allindomani del test col Chelsea. È stata una partita inesatta, nel senso che è stato sbagliato il risultato. Il 2-1 di
Lontanissimo da De Sancitis per palmares, ma identico per grinta, cè Maicon. Questo aneddoto proviene dritto dritto dallAmerica. Si sta giocando Roma-Chelsea, i ritmi sono frenetici, dalla tribuna si sente gridare il terzino brasiliano. Sembra che ce labbia con Garcia. Sembra, perché non è così. «Nessuno tiene le posizioni, nessuno tiene le posizioni!», sarrabbia Douglas Sisenando dalla profonda destra dove a tratti pare irresistibile. Maicon parla alla pari col suo tecnico, mette a frutto del suo allenatore unesperienza internazionale, richiama i compagni. Non a caso il duro Mourinho se lo abbraccia per parecchi secondi prima della partita. Assieme hanno vinto tanto. Hanno vinto tutto. Ed è con loro, con chi ha vinto tanto, con chi ha vinto tutto, che la Roma può vincere ancora. Oppure anche con chi non ha vinto tanto, ma è venuto per vincere tutto. Come Strootman. «Uno così forte erano parecchi anni che la Roma non ce laveva». Qualcuno a Trigoria è rimasto sbalordito. Kevin si sta rivelando un gigante tecnicamente, tatticamente. E caratterialmente. Ecco, questo è il punto. In società lo dipingono come un leader silenzioso. In attesa di imparare la lingua, cosa che sta facendo perché ci sono olandesi e olandesi, Kevin parla con i fatti. Il bello, per nostra fortuna, è che non è il solo. Questa è una Roma di Rudi.