Ljajic in campo, Lamela se ne va

29/08/2013 alle 09:29.

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Il Bernardini di Trigoria non è l’Azteca di Città del Messico, ma Lamela e Ljajic, l’argentino esce e il serbo entra, a 43 anni dal primo mondiale messicano ci fanno venire in mente Mazzola e Rivera. Per Ferruccio Valcareggi, il ct azzurro dell’epoca, solo uno poteva stare in campo. Come per la Roma

IL VIAVAI
e Lamela non hanno fatto in tempo ad allenarsi insieme. Occhiali da sole, tshirt, jeans e sacca in spalla: il ventiduenne Adem, arrivato alle 10,25 a Termini con un quarto d’ora di ritardo e seguito dal papà Samir e dal manager Ramadani, è stato accompagnato al Bernardini da Tempestilli. Sceso dal treno è salito alla svelta in auto, giusto il tempo di dire per la prima volta «Forza Roma». Subito la stretta di mano con e l’approccio con i nuovi compagni. «Ho una gran voglia di far bene» la promessa del serbo che oggi approfondirà la conoscenza con l’allenatore francese. Non ha incrociato Erik che, finito il lavoro, è tornato a casa, prima di spostarsi a Fiumicino per volare nel tardo pomeriggio a Londra insieme con la sua Sofia. A si è dedicato a fine mattinata che lo ha scortato fino al Torrino, a vedere la nuova casa. Che poi è quella lasciata libera da Osvaldo, di proprietà proprio di Daniele (quella di Lamela la prenderà invece Gervinho). In macchina con i due calciatori, anche Berti, manager di e grande amico di Ramadani. Adem è rientrato poi a Trigoria per firmare il quadriennale da 1,9 milioni a salire (più bonus, con media di 2,2 a stagione e clausola di 20 milioni)) al fianco del Zanzi e per scegliere la maglia numero 8 lasciata da Lamela. A seguire visite mediche e primo allenamento con gol.
 
IL DOPPIO RUOLO
Adesso ha tre giorni per valutare la forma di e di conseguenza decidere se farlo debuttare domenica contro il Verona. Il francese ha due opzioni: Adem sa partire da sinistra e può giocare anche da finto nueve. Insomma può scambiarsi la posizione con , rendendo l’attacco imprevedibile, proprio come lo vuole il tecnico. Oggi la Roma non ha il centravanti titolare. In attesa di e di uno che arriverà, può puntare, a seconda delle gare, su Borriello, sul capitano e sul serbo.
 
L’ARRIVEDERCI DI ERIK
«Sono orgoglioso di aver giocato con la maglia della Roma. Spero un giorno di tornare. Ringrazio i tifosi giallorossi per come mi hanno trattato. Li abbraccio tutti. Saranno sempre nel mio cuore. Forse non sono riuscito ad esprimere tutto ciò che avrei voluto e potuto fare. Anche a livello di squadra ci è mancato qualcosa. Spero che quest’anno vada meglio. Alla società, all’allenatore e ai compagni auguro di fare una bella stagione» dice con affetto Lamela, prima di imbarcarsi a Fiumicino. più freddo nell’addio a Firenze: «È arrivata un'altra soluzione buona per me e la , così siamo contenti adesso tutti. Il litigio con Gomez e il precontratto con il Milan sono bugie. invenzioni. Io volevo restare...». Montella è realista: «Una cessione inevitabile e quindi indolore. E’ un capitolo chiuso. Accetto la sua decisione».