GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Magari sarà pure vero che non è un cattivo ragazzo, come qualcuno lo dipinge, ma intanto Adem Ljajic si presenta e mette subito in chiaro le cose: «Voglio giocare sempre, quando non succede mi innervosisc
Bad boy Non ha ancora 22 anni, ma non sembra intimorito né da una piazza come Roma né da uno spogliatoio di giocatori importanti: «Sono qui e sono pronto spiega e posso dire di non essere mai stato cattivo. Sono nervoso se non gioco, ma per il resto ho sempre avuto un ottimo rapporto con tutti». Delio Rossi a parte: «Sì, ma io di quellepisodio non voglio più parlare ».
Lapsus viola Preferisce concentrarsi sul futuro, il serbo. Anche se la Fiorentina è un capitolo difficile da chiudere: per questo, a inizio conferenza, si emoziona e dice: «Mi aspetto di arrivare in Europa, la Fiorentina è unottima squadra», riferendosi alla Roma. Ljajic terrà lappartamento acquistato a due passi dal Franchi, mentre a Roma vivrà, almeno per questanno, in affitto. Ma questo non significa che si senta un giocatore di passaggio: «Posso stare qui anche dieci anni. Voglio vincere qualcosa, so che ci sono delle ambizioni».
Seconda scelta Peccato però che la sua prima scelta non fosse la Roma. Il Milan era nei suoi sogni, ma lui non conferma né smentisce e se la cava con frasi di circostanza: «Ho cercato laccordo con la Fiorentina per il rinnovo ma non è stato trovato. Quando il mio procuratore mi ha detto che cerano alcune squadre su di me ho scelto di venire a Roma perché è un club forte, che vuole fare grandi cose e con una bella storia».
Secondo posto Meno di circostanza sembra invece la convinzione che, con la rosa attuale, la Roma sia seconda solo alla Juventus: «Dopo i bianconeri ci siamo noi, la Fiorentina, il Napoli e il Milan. Ce la possiamo giocare anche perché, insieme ai viola, siamo quelli che esprimiamo il miglior calcio. Lo scorso anno la Roma ha battuto sempre la Fiorentina perché è lunica squadra che lha affrontata giocando a calcio ».
Niente paragoni Ljajic eredita la maglia numero 8 di Lamela: «Non voglio fare paragoni. Lui è mancino e io destro, lui giocava esterno destro mentre io amo partire da sinistra. E poi lui è andato via e io appena arrivato... Non voglio aggiungere altro». Neanche sulla clausola rescissoria che, presente in una scrittura privata tra lui e la Roma, gli consentirebbe di liberarsi già tra un anno per una ventina di milioni: «Non ne so niente. Chiedete al mio procuratore ».
Portafortuna Clausola o meno, a Ljajic la Roma chiede gol, assist e poche polemiche. Gli è stato spiegato bene anche da Pjanic a cena un paio di sere fa che questanno ai giocatori non verrà perdonato niente. Visto come è entrato in punta di piedi nello spogliatoio sembra aver capito, e dai primi approcci avuti coi tifosi ha capito pure che al derby del 22 settembre dovrà mantenere la tradizione: alla Lazio ha già segnato tre gol, se incrementasse il bottino alla prima partita altro che bad boy, per i romanisti diventerebbe un angelo.