LA REPUBBLICA (F. BOCCA) - Pronto con la palla di lardo per le previsioni sul campionato?
"Pronto sì, ma senza palla di lardo".
Come mai questi cambiamenti"
"Questioni private".
Ma il privato è pubblico, gliel'ha mai detto nessuno?
"Sì, da qualche parte l'ho già sentito. Quindi metto in piazza il fatto di essere a dieta stretta. Una palla di lardo, in queste condizioni, mi avrebbe turbato più di Silvana Mangano, temporibus illis, in "Riso amaro". Fosse pure una palla di lardo cinese di seconda scelta, come l'anno scorso".
Quindi cosa legge?
"Una caraffa d'acqua da me prelevata sull'altopiano dei Pinè, particolarmente sprovvisto di funghi. Giusto qualche finferlo, rara avis".
Basta col latino, parli come mangia.
"Vi prego di non usare questo verbo. Volete informazioni sull'acqua?"
Sì. È limpida e cristallina?
"Non direi proprio. E poi non vedreste una contraddizione tra il nostro campionato di calcio e qualcosa di limpido e cristallino?".
Adesso non si metta a sputare nel piatto dove mangia.
"Torno a pregarvi di non usare quel verbo. Credevo vi interessassero le percentuali, più dei miei piatti".
Avanti, dica.
"Dico, con la solita premessa. Il mercato non è ancora chiuso, quindi sia messo agli atti che la lettura viene effettuata nel pomeriggio di lunedì 19 agosto. Che poi la Juve venda Tizio e l'Inter compri Caio, tipi che possono far calare o salire le percentuali, dalla lettura non risulta. Percentuali: Juve 48, Napoli 29, Fiorentina 15, Milan 8".
E l'Inter? E le romane?
"Spiacente, non risultano. Se volete rivolgervi ai Nas, ai Ros, ai Pins, fate pure"
Chi sono i Pins?
"Previsioni intelligenti non scontate. Ma lavorano soprattutto all'estero".
Stiamo qui. Juve 48, come l'anno scorso. Significa qualcosa?
"Era già forte e s'è rinforzata. Anche queste sono parole dell'anno scorso, non è colpa mia. Già che ci siamo, avevo dato, previa lettura, 17 al Napoli, 11 alla Roma, 7 alle due milanesi, 5 a Fiorentina e Udinese. Ho toppato Roma e Inter. In compenso la mia cinquina di ragazzi da seguire (Insigne, Immobile, Sau, Taider e Pogba) mi ha dato molte soddisfazioni".
Veniamo al sodo.
"Un classico della marcatura a uovo".
Non si vergogna, queste fesserie alla sua età?
"Solo un pochino, non tanto. E, almeno, poi non dico che mi hanno frainteso. E comunque in Parlamento c'è chi ne spara di peggio e non paga mai dazio. Ogni volta che dalla casa madre mi chiedono un commento sui cori razzisti mi appare Calderoli. Ma preferisco parlare di Caldirola".
E chi è?
"Un ragazzo dell'Inter, vicecampione d'Europa con l'Under 21 di Mangia".
Ha fatto qualcosa di speciale?
"E' stato preso dal Werder Brema, e un altro giovane interista, Donati, è andato al Bayer Leverkusen".
Si dia una mossa, mica stiamo discutendo della Bundesliga.
"Lo so, ma mi chiedo: se questi due sono giudicati buoni per la Bundesliga, possibile che non siano buoni per la serie A? E siamo sicuri, sempre parlando dell'Inter, che gli itineranti Livaja e Longo siano peggio di Belfodil? Ci si riempie la bocca col vivaio, poi lo si fa fuori col mortaio".
Torniamo alla Juve, se non le spiace. Era e resta la grande favorita. Può inciampare su qualcosa o qualcuno?
"Su Conte, ma lasciatemi chiarire perché è un tipo molto permaloso, se l'è presa anche con Guardiola che gli aveva fatto i complimenti. Anche qui, premessa: Conte è stato fondamentale negli ultimi scudetti della Juve, ma è un allenatore-martello. Come Mourinho, come Mazzarri. Durata media di sopportazione, da parte del famoso gruppo: anni due. Questo è il terzo. Non c'è nulla di male nell'essere allenatore-martello, basta esserne consapevoli. Io, per esempio, sul 4-0 e a pochi minuti dalla fine certi richiami plateali nei confronti di alcuni che avevano dato fin troppo me li sarei risparmiati. Ma, come ha detto Nedved, non conta essere simpatici, conta solo vincere. Concetto che si poteva esprimere meglio, ma non sono affari miei".
Ma?
"Ma erano targati Juve anche Zoff, Platini, Scirea e non erano antipatici, oppure odiati. Per me conta anche il come. E, a proposito, devo dire che Juve e Lazio sul campo si sono ben comportate, l'appello di papa Francesco non è caduto nel vuoto. Sul campo, almeno. Posso aggiungere che nell'acqua non limpida leggo campi squalificati per razzismo e polemiche anche cattive a ogni piè sospinto? In più, è la stagione che porta al mondiale in Brasile. Ci sarà meno tranquillità anche per Prandelli. Nasi spaccati tra compagni al Chievo, nasi rotti da testate in amichevole, poi non chiedetemi perché l'acqua non è limpida".
Alla Juve manca qualcosa?
"Direi che ha tutto. Io non avrei venduto Giaccherini, il dodicesimo ideale per una serie di motivi, la reincarnazione del soldatino Di Livio, ma i contanti parlano una lingua meravigliosa, tanto per citare Dalla. Come ben sanno alla Roma, che aveva realizzato il colpo dell'anno con Marquinhos e s'è arresa al Psg. La Juve è l'unica squadra che può permettersi di tenere in panchina Pogba, quindi ha tutto. Ha però un calendario piuttosto difficile in avvio ed è abituata a stare davanti. Quindi bisogna vedere come reagirebbe a una brutta partenza. Infine, Tevez non mi ha entusiasmato all'Olimpico. Ha fatto il suo, ma senza pesare sul risultato come l'uomo-ovunque Vidal, che mi sembra molto migliorato, né come Lichtsteiner e Chiellini. Il loro contropiede dopo un corner per la Lazio è il manifesto migliore sull'anima di una squadra. Giusto per essere pignoli ci si può chiedere perché siano scattati come furie due difensori e non due centrocampisti o due attaccanti, ma poi conta che qualcuno scatti e, infine, che qualcuno passi in mezzo al compagno anche se potrebbe tirare in porta, come Lichsteiner. Poi: Tevez è sempre stato una seconda punta, al City come nell'Argentina. Vucinic non è una prima punta. In attesa di sapere la destinazione di Matri e Quagliarella, l'unica vera prima punta è Llorente, che per ora sta in panchina. Leggo, nell'acqua e non sui giornali, che Llorente sarà molto utile alla Juve, forse più di Tevez. E questo riferisco".
Avanti: Napoli seconda forza?
"Certamente. La partenza di Cavani è stata ben compensata da De Laurentiis, che i nuovi li ha presi in boutique, Higuain in particolare, e non sulle bancarelle. Higuain sarà alla fine il primo dei marcatori, davanti a Di Natale, Destro, se Destro si riprende, Klose, Balotelli e Toni. Il Napoli di salti di qualità ne ha già fatti, e qui è giusto ricordare il gran lavoro di Mazzarri, uno che sa cavar vino dalle rape e buon vino se ha una vigna decente. Ora Benitez ha non solo una squadra ma anche una panchina. Bisogna vedere come regge il passaggio da Liverpool a Napoli: è uno spagnolo in apparenza freddo e dell'Italia non può avere buoni ricordi. La differenza è che a Napoli parte col totale appoggio di una società che lo ha accontentato sul mercato, appoggio che nel breve periodo interista non ha mai avuto".
Fiorentina terza forza: non crede di esagerare?
"Non credo, e poi bisogna pure dar fiducia alla bellezza. Concordo, lucidamente, con l'acqua del lago. E mi spingo più in là: la Fiorentina farà molto meglio o molto peggio di un bel piazzamento. Dipende da Gomez, ma anche da Rossi, di cui si parla poco. Mi lascia perplesso la caccia al portiere, forse si sono svegliati un po' tardi. La Fiorentina è simile al Milan. Ha più gioco, è forte da centrocampo in su ma andrebbe rinforzata in difesa".
Due parole sull'Inter. Che ci dice della vendita al magnate indonesiano?
"Anche magnate è una parola che preferirei non sentire. Dico che è inevitabile, è già successo con altri investitori e succederà ancora. Fin troppo ovvio dire che farà meglio dell'anno scorso, peggio è quasi impossibile. Se Mazzarri la porta in Europa League sarà già un buon risultato. Guarisse Milito e si ripetesse Palacio, non è da escludere. Penso anche a un bel campionato della Roma, c'è pur sempre un certo Totti e ha fatto buoni acquisti come la Lazio, troppo brutta in Supercoppa per essere vera".
Ritagli e frattaglie?
"Anche frattaglie sarebbe parola da evitare. Giovani da seguire: Bardi, Baselli, Iakovenko, Gabbiadini e Nico Lopez, se Guidolin gli trova spazio. In chiusura, mi fido di Guidolin anche se va in campo con la tuta. Soprattutto perché va in campo con la tuta".