GASPORT (A. PUGLIESE) - Zeman lo scorso anno diceva che non potevano giocare sulla stessa fascia, «sono due costruttori di gioco e finiscono con il pestarsi i piedi». I colpi e le invenzioni, però, in questa Roma ce lhanno soprattutto loro ed allora Garcia ha deciso che a tanta qualità non ci vuole rinunciare per nulla al mondo. Come?
Multiuso La grande novità della prima Roma di Garcia è però proprio Pjanic regista. Dopo averlo visto nei passati due anni un po ovunque tranne nel ruolo dove lui ha sempre detto di voler giocare, Garcia lha accontentato subito, consegnandogli di fatto le chiavi della sua Roma. «Il vantaggio di Pjanic è che è un giocatore molto tecnico ha detto a fine gara Garcia e può essere schierato in tutte le posizioni dal centrocampo in su. In questo caso, però, abbiamo giocato contro una squadra molto difensiva ed è ovvio che la sua qualità, soprattutto sui lanci lunghi, si sia vista di più». In realtà non solo quella, visto che Miralem è stato al centro di ogni giocata nei primi 45, aprendo le danze dopo appena tre minuti con un assist delizioso per Florenzi (colpo di testa sul palo opposto a chiusura dellinserimento dellintermedio) e segnando un gol (quello del 50) con finta e scarico sul difensore e destro rasoterra da venti metri a fil di palo.
Pronto riscatto Insomma, dalle prime impressioni questa può essere davvero la stagione del riscatto, quella dove Miralem deve dimostrare di aver messo da parte quei difetti di personalità (e giocare da regista lo può aiutare nellautostima e nella consapevolezza dei propri mezzi) o quelle lacune nella fase difensiva (ieri un po ha sofferto, ma dipende anche dalla condizione fisica ancora approssimativa) che avevano creato la crepa con Zeman. Sopra a tutto, però, cè unidea che sta diventando certezza: Pjanic per Garcia è un giocatore fondamentale e difficilmente se ne priverà. Anche perché la prima regola di Garcia è quel «palla a terra» che prevede piedi morbidi. E quelli di Miralem sembrano baciati...
Assist e genio E Totti? Francesco anche ieri ha fatto vedere di aver già carburato a dovere, merito di un fisico tirato a lucido. Ha segnato il 30 con un colpo da biliardo, mandato in porta più di una volta Borriello (il 20 nasce da una sua verticalizzazione) e inventato giocate per i compagni. «Tutti e tre gli attaccanti hanno la possibilità di muoversi, anche se poi ci sono delle consegne difensive severe. La qualità dei passaggi di prima di Francesco può fare la differenza, lui può essere molto importante nel nostro assetto offensivo ». Insomma, il doppio regista sembra prendere corpo così. Anche se stavolta Pjanic e Totti giocano lontani. Ci si poteva pensare anche prima, però..