IL ROMANISTA (V. META) - Dieci gol di cui uno subito, due doppiette, quarantacinque minuti con una squadra che comincia a girare e altri quarantacinque con unaltra che ancora non si conosce. In mezzo un temporale, i primi anticipi di Jedvaj, il solito Lamela e le prove tecniche di un 4-3-3 che comincia a prendere forma. Cè tutto questo
Le cose migliori (fiammate di Lamela a parte) si vedono dalla parte di Balzaretti, che a sinistra è sempre altissimo e per due volte sfiora pure la rete, finché alla mezzora il portiere Gattener non si inventa un pasticcio in area piccola, Florenzi si avventa sul pallone e si regala una doppietta per inaugurare la stagione. Poco dopo è Lobont a fare un regalo al numero otto locale, facendosi sorprendere sul primo palo dalla conclusione non irresistibile ma precisa di Klettenhammer. Questione di poco, perché prima dellintervallo cè tempo per la rete di Pjanic (destro rasoterra dal limite dellarea) e quello di Lamela, stop e sinistro facile facile su invito di Borriello. Nella ripresa Garcia li cambia tutti e undici: al centro della difesa vanno Romagnoli e Jedvaj (che in due non arrivano a trentotto anni), mentre la regia è affidata a Valerio Verre, guidato nei movimenti dai continui richiami di Garcia. In compenso in attacco si rivede Osvaldo, che mette da parte i battibecchi e torna al gol, un colpo da fermo a ribattere in rete una conclusione di Tallo. Al 23 arriva anche il secondo, stavolta su invito di Caprari, mentre a 9 dal termine è Frediani, subentrato nel finale insieme a un inedito Federico Ricci nel ruolo del gemello Matteo, a chiudere i conti con il tocco sottomisura su cross di Tallo. Sabato si replica, magari con un coefficiente di difficoltà più vicino a una partita che a una partitella in famiglia