Under 21, Bertolacci magia per il primato

12/06/2013 alle 10:43.

IL MESSAGGERO (B. SACCA') - L’Italia Under 21 ha mostrato l’orgoglio. E ha saputo pareggiare (1-1) con la Norvegia al 93’, raggiungendo le semifinali degli Europei da capolista del girone A. Un risultato meritato, certo. L’ex romanista Bertolacci ha completato la rimonta in extremis, regalando, si immaginerà, un sorriso infinito al ct Mangia. Sabato ser

A VUOTO - Ieri pomeriggio l’Under 21 ha giocato con accortezza al Bloomfield di Jaffa, non sconfinando mai nel campo della leziosità. E hanno sciupato tanto. Mangia ha disegnato una squadra in maschera, rivoluzionandone l’intelaiatura: del resto gli azzurrini avevano conquistato la qualificazione già sabato. Il tecnico ha dunque schierato un fiume di «riserve» per concedere un’opportunità a tutti i ragazzi della rosa: Capuano e Regini, ad esempio, hanno ben sostituito Bianchetti e Biraghi. E Crimi, Rossi e Sansone hanno rilevato il giallorosso , il diffidato Verratti e l’infortunato Insigne. Il romanista è entrato nella ripresa, saggiando anche la destrezza del Ostbo. Quanto agli attaccanti, Mangia ha offerto un’occasione a e a Paloschi. Un’occasione sprecata. Mattia ha creato tre pericoli, ma invano: prima ha esaltato i riflessi di Ostbo con un diagonale, quindi ha superato il di slancio e ha calciato fuori (a specchio aperto), infine ha alzato la mira. Poi Mangia lo ha avvicendato con Gabbiadini.

Alcuni tifosi della Roma hanno comunque dedicato uno striscione a e a . Sansone e Saponara hanno invece sorretto la squadra. D’altronde la Norvegia ha foderato il campo con una difesa a cinque per sfruttare le ripartenze, e l’Italia ha faticato a allestire una manovra: incursioni poche, profondità nulla. La difesa azzurra si è opposta con attenzione fino allo scadere, anche se Hedenstad ha colpito la traversa. Ha infine subìto un gol dopo 5 gare di inviolabilità: Caldirola ha strattonato Strandberg, che così ha battuto Bardi dal dischetto al 90’. Bertolacci ha, però, salvato l’Italia inventando un magia alla cieca proprio all’ultimo palpito.