IL TEMPO (A. AUSTINI) - Un francese sorpassa laltro. E litaliano che non ti aspetti è pronto ad entrare in corsa, scalando direttamente in prima posizione. La Roma rinvia la scelta dellallenatore e lascia aperto qualsiasi scenario, anche quelli inaspettati: Rudi Garcia piace più di Blanc e balza in testa nel borsino, mentre
La novità concreta è rappresentata dai passi in avanti dellormai ex allenatore del Lilla. Sabatini, il dirigente deputato alle «selezioni», è rimasto un giorno in più a Milano per parlare con Sebastien Boisseau, lagente di Garcia appunto. Il tecnico metà francese e metà spagnolo è il preferito dal ds per la sua idea di gioco spregiudicata, per lattenzione che mette nel rapporto con i giocatori e nella cura dei dettagli. Un insegnante di calcio col sangue latino nelle vene: se la Roma non si fosse cacciata in questa situazione difficile, probabilmente lo avrebbe già preso. Invece adesso sa quanto sia rischioso scommettere ancora su un allenatore del genere. Ma Sabatini sembra disposto a giocarsi anche lultima carta rischiatutto.
Garcia, tra laltro, costa meno di Blanc - pronto un biennale con stipendio inferiore ai 2 milioni - ed è molto intrigato dalla proposta giallorossa. Non è lunica, però: sta trattando col Malaga e il Psg ha pensato anche a lui per lanno «ponte» prima dellarrivo di Wenger. La Roma aspetta una risposta e intanto valuta con sempre meno convinzione la candidatura dellaltro francese in lizza. Lex dei Bleus ct dei Bleus sembrava il favorito, a tal punto che il suo successore Deschamps ieri si è sbilanciato: «So che lui e la Roma sono sulla buona strada». Invece ieri Blanc ha perso posizioni nonostante un accordo di massima raggiunto da Sabatini e lagente Bernes su un contratto di due anni a circa 2 milioni di euro netti a stagione e sui componenti dello staff: si porterebbe dietro Boghossian (ex Napoli e Samp) e Gasset, non Candela bocciato dai dirigenti giallorossi e in realtà mai segnalato da Blanc. È il carattere del tecnico, troppo «aplomb» e niente polso duro, a spaventare la Roma, che cerca invece un uomo carismatico.
Ecco perché non può snobbare unopzione come Mancini disponibile sul mercato. Ieri, attraverso le telefonate di vari intermediari, il Mancio e i giallorossi si sono «annusati». Lallenatore di Jesi è quantomeno tentato dalla possibilità, apprezza diversi giocatori della rosa (Lamela e Marquinhos tra i giovani, mentre De Rossi è il suo eterno pallino), la Roma sa che prendendo lui lancerebbe un messaggio di forza dopo i voltafaccia di Mazzarri e Allegri. E non è passato inosservato il risultato dei sondaggi di ieri tra i tifosi: lex tecnico del City, nonostante il suo passato laziale, è nettamente il preferito dei romanisti tra i candidati rimasti.
Fino a ieri sera non cè stato un contatto diretto, Mancini (cercato anche dal Psg) si gode i giorni di riposo a Jesi e aspetta di riceverlo. Con le idee chiare: chiederebbe uno stipendio importante da almeno 4 milioni di euro, pieni poteri da manager e garanzia sugli acquisti. Solo con queste promesse «passerebbe sopra» il fatto di non essere stato la prima scelta. Tecnicamente deve ancora liberarsi dal City, dal quale avrà comunque una ricca buonuscita. Il suo problema, quindi, non sono i soldi. Nella lista della Roma, in posizione defilata, rimangono anche Bielsa e, ancora più indietro, Rijkaard. E un «mister X».
Oggi Sabatini tornerà a Trigoria dopo una notte di riflessioni e telefonate: spetterà a lui relazionare il dimissionario Baldini (preso lallenatore andrà via), Fenucci e Zanzi, il nuovo referente diretto di Pallotta che si tiene costantemente informato e sarà collegato in videoconferenza alla riunione decisiva sullallenatore. Ma non è detto che la fumata bianca arrivi oggi. Se Mancini entrerà davvero in corsa, ci sarà parecchio da discutere.