GASPORT (A. CATAPANO / C. ZUCCHELLI) - Deluso, spazientito, nervoso. Ma vivo, ed è già qualcosa. Walter Sabatini è rientrato a Roma senza Allegri, ma tutto intero. Il direttore sportivo aveva annunciato che si sarebbe buttato dallaereo se fosse tornato a mani vuote, siamo felici che abbia cambiato idea, anche se la botta è stata
Pazienza finita? Forse non lo scopriremo mai. Oggi, proviamo a riavvolgere il nastro. Dunque, la Romaaveva inizialmente puntato su Mazzarri, poi ha virato su Allegri, garantendogli questo mondo e quellaltro: soldi, staff, prospettive, pieni poteri, perfino un fisioterapista di fiducia. Non è bastato. La pazienza di Sabatini sarebbe finita venerdì sera, nel corso di una telefonata piuttosto animata: «Ora basta! La Roma non può aspettare le vostre cene», il senso dellultimomessaggio consegnato ad Allegri. Il quale non avrebbe fatto una piega, lasciando il d.s. da solo con le sue pulsioni suicide. Come si sia passati, in poche ore, dalla prostrazione ad un nuovo convinto rilancio, è un altro mistero da scoprire. Fatto sta che ieri registrato che nemmeno un retroscena politico de La Repubblica sulle guerre di potere in casa Milan aveva sortito leffetto speratola Roma ha cambiato toni e senso delle sue confidenze: «Presto uscirà un nome dal cilindro che sorprenderà tutti. Abbiamo uno, forse due Mister X». Fanno sul serio? O è un tentativo di depistaggio? Con la Roma cè da aspettarsi di tutto, anche che resti su Allegri. Di certo cè che se vorrà stupire i tifosi con effetti speciali (e promette di farlo nelle prossime ore), il materiale non potrà essere lo stesso che ha portato prima Luis Enrique, poi Zeman e Andreazzoli.
I nomi? Impossibile fare una cernita, dobbiamo arrenderci alla creatività dei dirigenti romanisti, daccordo ma non troppo sul profilo di Mister X: italiano, ma anche straniero; emergente, ma anche autorevole; possibilmente, con una mentalità vincente. Capite da soli quanti rientrano in queste categorie: Rijkaard, Donadoni, Blanc (da ieri più vicino al Psg), Garcia, Pioli, Bielsa, Colantuono, Di Francesco, Rodgers, perfino Simeone, Mancini, Ancelotti e il mitico Heynckes. Sicuramente ci dimentichiamo qualcuno.
Le proteste Non ne lasciano passare una, invece, i tifosi della Roma. Che ieri si sono radunati in duecento a Trigoria per insultare un altro po dirigenti e giocatori (soprattutto De Rossi), salvando solo Totti. Ne ha fatto le spese la vettura di Paolo Calabresi, linviato de Le Iene che andava a prendere il figlio giovane calciatore romanista. Considerazioni finali: il clima che si respira a Roma è diventato insopportabile e pericoloso, almeno chi scrive e parla ad un microfono dovrebbe darsi una regolata.