IL ROMANISTA (A. DE BARTOLO) - Molti sono disorientati da quanto succede o da quanto non succede. Rifondare, in gran parte, la Roma per la terza volta in tre anni non è una passeggiata, anche se importanti punti fermi ci sono. Però che qualcosa sta
La non presenza di Sabatini e invece la dominante figura di Zanzi accanto a Garcia fanno capire che Pallotta ne ha avuto abbastanza di Baldini e Sabatini insieme e che ora, nel bene e nel male, decide chi tira fuori i soldi, senza galli che si fanno la guerra. E altresì vero che Sabatini, simpatico o antipatico che sia, il suo lavoro lo sa fare e da qui a poco vedremo se lo sbandierato budget della Roma è realmente importante, come affermato, per completare una Roma degna dei suoi trascorsi ma soprattutto delle velleità della gente, unica, che la sostiene. Alla fine credo, per tante e tante ragioni, che De Rossi rimarrà a Roma e se, come sembra, arrivasse Nainggolan, con Pianjc e Florenzi il discorso centrocampo sarebbe sistemato.
Davanti pur con la scontata partenza di Osvaldo, la Roma può contare su Destro, Lamela e, grazie a Dio, allimmarcescibile Totti. Dietro il discorso cambia poichè un portiere affidabile manca e così pure un centrale ed un esterno di difesa. Forse è recuperabile Dodò, come Castan. E Marquinhos è una garanzia. Concludendo, la Roma più che di fretta ha bisogno di trovare ed inserire, con il nuovo tecnico, gli uomini giusti senza la necessita di ulteriori riffe, come negli ultimi due anni, dove non sono tanti quelli che si sono salvati, ma da più di qualcuno si può ripartire.
La base resta quella di una società che appoggi e protegga in maniera significativa il tecnico Garcia, che avrà grandi difficoltà nelliniziare visto le tre doppie sedute a settimana che intende fare. Ricordando che con Zeman, che voleva farne una di doppia seduta, sappiamo come è andata a finire. Facendo mio il motto "non può sempre piovere", mostriamo i nostri vessilli per troppo tempo nellombra. Fortissimamente Roma!