REPUBBLICA.IT (F. BIANCHI) - Si è parlato tanto del derby di Coppa Italia, la prima volta di un Roma-Lazio che assegna il trofeo nazionale e un posto in Europa League. Qualcuno ne ha parlato anche troppo (leggi: prefetto e sindaco Alemanno), creando un clima di allarme e di paura. Come se a Roma stesse per capitare chissà cosa di spiacevole, e
C'è da dire che la Lega si era mossa per tempo e aveva preparato un ottimo programma per questa finale : uno spazio famiglie in Tevere, torneo di tennis doppio misto fra romanisti e laziali in occasione degli Internazionali, intervista "televisiva "doppia, interviste a due voci sui quotidiani, eccetera. La "tribuna famiglie " (3646 posti) è stata fatto saltare dalla questura che ha destinato la Tevere solo ai laziali, del tennis e delle interviste non si è più parlato. Peccato, il nostro calcio non è ancora maturo (e chissà mai quando lo sarà...). Ma in settimana le due delegazioni saranno ricevute dal presidente Napolitano e da Papa Francesco. Maurizio Beretta, n.1 della Lega, e il direttore generale Marco Brunelli, ora stanno cercando una star per fare cantare l'inno di Mameli. Lo scorso anno, Arisa fu fischiata. Quest'anno è molto probabile che i fischi tocchino anche al sudcoreano Psy. La finale sarà trasmessa in mezzo mondo (lo scorso anno in 58 Paesi). Siamo pronti a fare un'altra pessima figura?