IL ROMANISTA (D. GALLI) - La Roma annuncerà lallenatore dopo la Coppa Italia. Andreazzoli ha il diritto di giocarsi tutte le sue carte, fino allultimo. Deve poter lavorare con serenità, perché se lui è il primo a non averla, non ce lavranno nemmeno i suoi giocatori. Chiaramente, però, la società non può farsi prendere alla sprovvista.
Fermo restando che le sorprese non sono escluse, lidentikit tracciato sembra ricondurre però sempre a quei due nomi: Mazzarri e Allegri. Mazzarri ormai pare un ex del Napoli. Avrebbe detto no a unofferta importantissima di De Laurentiis. Si parla di 4 milioni a stagione. Dei contatti con la Roma ci sono stati. Spesso i romanisti ricordano le lamentele per gli arbitraggi, ma le qualità professionali di Mazzarri non si discutono. Ha fatto quasi sempre bene. Ha portato il Livorno in Serie A, ha salvato per tre stagioni la Reggina, ha condotto la Samp in Uefa il primo anno rischiando la retrocessione il secondo (ma guidando la squadra fino alla finale di Coppa Italia, persa con la squadra che porta il nome di una Regione).
A Napoli si è esaltato: due qualificazioni in Champions, due in Europa League, una Coppa Italia. Allegri vanta invece uno scudetto al Milan. Ieri la società rossonera ha escluso un incontro con i dirigenti romanisti: «In riferimento ad alcune notizie pubblicate oggi su qualche quotidiano, Massimiliano Allegri smentisce di aver incontrato alcun rappresentante della società A.S. Roma». Sabatini era a Milano. Domenica per assistere alla partita con i rossoneri, poi, probabilmente, per lavorare sul mercato. Questione secondaria, adesso. La Roma deve prima sciogliere le riserve sul nome dellallenatore. Sarà con lui, con Andreazzoli o con chi dovesse raccoglierne leredità, che Sabatini e Baldini si confronteranno per i nomi giusti. Quelli necessari a rafforzare un organico che in buona parte è già competitivo. Andreazzoli ha la possibilità di restare per sempre nella Storia. Ma - difficile, però chissà - potrebbe avere anche quella di continuare a scriverla.