Osvaldo-gol, colpo grosso della Roma. Fiorentina battuta, Europa più vicina

05/05/2013 alle 10:56.

IL MESSAGGERO - Ecco quel che succede quando c’è Osvaldo, e fa l’Osvaldo: la Roma può fare gol da un momento all’altro, fosse anche l’ultimo momento. Dopo il tardo pomeriggio a reti bianche in quel di Verona, che non servivano né gli zingari

E adesso che sarà di Pablo Daniel? Se giocasse sempre così e segnasse più spesso di quanto non faccia (e fa tanto) andrebbe domiciliato a Trigoria senza visto d’uscita. Anche lui, il re del colpo di scena finale, era, in questo -Roma, una comparsa nella partita degli amori perduti, con tanti ex da una parte e dall’altra, amori intensi (Montella e la Roma ad esempio, calciatore e allenatore di tanti sogni) o mai sbocciati (Osvaldo e la ad esempio), ma anche storie che possono fiorire nel futuro prossimo del mercato che verrà e che già palpita nei cuori tifosi di quanti, vista l’annata grigia della Roma e quella spettacolare della dal miglior gioco del campionato, immaginano una nuova semina, magari d’esperienza, in mezzo alla meglio gioventù che s’è fatta notare sia in giallorosso che in viola.E già all’opera sono gli scambisti, che contanti ce ne saranno ben pochi, e chi guardava Jovetic chi Osvaldo: ha segnato lui, segnatevelo.

Ma non era solo questa operazione nostalgia o di ritorno al futuro a stimolare: era anche la considerazione che sarebbero stati di fronte i due attacchi più frizzanti e pirotecnici del campionato (la è hors gorie, come si diceva nel ciclismo, e stava pensando alla possibile festa per lo scudetto numero 28 che magari sarà suo già da oggi) e anche due delle difese più arrendevoli della compagnia. Telespettatore di lusso, da qualche parte, Massimiliano Allegri, sia perché la è la sua avversaria del momento per la che verrà, che perché, mai dire mai pur tra tutte le smentite d’obbligo piovute da ogni luogo e sito, la Roma potrebbe pur essere la sua compagna di vita da tra poco in avanti.

E c’era poi, per la , appunto quell’idea da , e per la Roma la voglia d’andare nell’Europa minore già direttamente e senza dover passare dal derby di Coppa Italia che già ha altri problemi di suo. E invece, pur con tutti queste spezie, il primo se ne andava senza lo straccio di un gol e portava via colpito al volto, il che riproponeva, all’avvio di ripresa, Goicoechea, il gran bocciato dell’èra dell’utopia, cosa che metteva qualche patema in più a difensori e tifosi: ma una bella parata la faceva. Sembrava finire nel nulla, ma chi pensava questo non sa che se c’è Osvaldo può non essere mai finita.