IL MESSSAGGERO (M. FERRETTI) - Contro il Napoli (ore 20,45), la Roma chiude oggi un campionato modesto, ricco soltanto di bocconi amari per i tifosi giallorossi. «Lo definirei insufficiente», sostiene Aurelio Andreazzoli, «ma se vinciano la coppa, la st
BILANCIO E FUTURO
Si chiude il sipario sul campionato. «Speravo di incidere molto di più sulla continuità della squadra e invece purtroppo abbiamo avuto due ricadute che non mi sono piaciute affatto, Palermo e Pescara», racconta Andreazzoli. Che, con tono piuttosto zittito, va avanti. «Il mio successore? E chi è? Vi siete dimenticati che questa squadra ha ancora un allenatore, anche se non è menzionato e non è contemplato, ma ha ancora un allenatore con pieni poteri e tutti i diritti che gli dà la carica, però mi sembra che sia già spostata la mira da tempo...», il suo commento. Dovrebbe spiegarlo a Sabatini, però, visto che il ds sta cercando da settimane un altro tecnico. «Se mi confermerei? No, non mi riconfermerei perché mi sento incapace», la sua acida replica. E poi. «Vi pare che vengo qui a dire che non mi riconfermerei? Se ho parlato con la società? Questi sono affari nostri». Alè. Prenderebbe in considerazione altre offerte? «Io faccio questo mestiere, credo di saperlo fare bene e di avere l'esperienza giusta per fare tutto quello che mi si potrebbe prospettare. Oppure posso fare quello che ho sempre fatto, ma - come vi ho già detto - il mio destino ce l'ho chiarissimo, lo controllo io e lo decido io». Poi una postilla. «Non credo che si debba ricominciare daccapo, qui. Non è la mia valutazione, credo non sia neppure quella della società. C'è da continuare un percorso che è stato tortuoso o per lo meno al di sotto delle aspettative generali. Io vedo continuità, anche una continuità importante: come tutte le situazioni in evoluzione vanno corrette, ma speriamo che ci sia da correggere meno possibile».
LA SQUADRA
Sarà ancora 4-2-3-1, con Destro al centro dellattacco e Lamela e Lopez punte esterne. A centrocampo uno tra Tachtsidis e Perrotta; dietro uno tra Castan e Romagnoli. Almeno queste sono le previsioni. A riposo in chiave derby Osvaldo, Torosidis, Marquinho e Pjanic. «Io, come il primo giorno, godo ancora a fare lallenatore della Roma. Ovunque vado, la gente mi manifesta un affetto che non pensavo di arrivare a ottenere. Questo mi inorgoglisce e significa che quello che mi ero preposto l'ho ottenuto, cioè la partecipazione della gente», chiude Andreazzoli. Conquistare qualche punto in più, però, sarebbe stato meglio.