LA REPUBBLICA (M. PINCI) - La telenovela allenatore è finita, la Roma ha scelto Allegri. E anche Allegri ha detto sì ai giallorossi. Mazzarri è stato in pole fino a qualche ora fa, il venerdì prima dellincontro ravvicinato allOlimpico tra il suo Napoli e la Roma che lo aspettava, però, ha fatto saltare il banco: mere considerazioni economiche del tecnico, pare
Laccordo è totale, un triennale da 2,7 milioni annui, manca soltanto il via libera. Il motivo? Il contratto che lo lega al Milan per unaltra stagione, unico ostacolo tra lallenatore e la società di Trigoria. Lui non accetta di rinunciarci a priori e per lasciare Milano vuole transare la propria uscita. Qui entra in scena Galliani, lunico nella società rossonera a muovere resistenze sulladdio allallenatore che, lo ricorda lad milanista, «in 3 anni ha fatto più punti anche della grande Juventus ». Programmato per mercoledì un appuntamento con lallenatore e la proprietà per tentare di mediare. Intanto è riuscito a placare luscita al veleno di Berlusconi, grande nemico di Allegri a Milanello, che avrebbe voluto esonerarlo in diretta al Processo di Biscardi. Contestualmente, però, ha già iniziato a muoversi sullalternativa: quel Donadoni già seguito mesi fa e che in rossonero è di casa. La Roma non può che aspettare, a questo punto, pur restando convinta di avere ormai trovato il proprio allenatore per la prossima stagione. Non a caso, forse, la prima scelta individuata già a ottobre, durante il periodo nero di Allegri al Milan.
Intanto da ieri è in Italia il presidente della Roma James Pallotta. Giornata di super impegni, tra il forum Il calcio che vogliamo organizzato dalla Gazzetta dello Sport con altri presidenti e il lavoro con i suoi collaboratori. Poi, anche un pranzo con il presidente della Juventus Andrea Agnelli, per discutere temi generici del calcio italiano e non solo), e magari fare qualche domanda sul business stadio che alla Juventus ha moltiplicato le entrate a bilancio garantendo possibilità di investimento da campioni dItalia. Oggi tornerà a Roma, per iniziare a pianificare la prossima stagione. E discutere di futuro con il ds Sabatini e il dg Baldini: proprio quello con il direttore generale appare il colloquio più delicato. Baldini potrebbe chiedere di avere più potere nella scelta di collaboratori e non solo a Trigoria, e in caso contrario è pronto a rimettere il mandato forte di un interessamento del Tottenham nei suoi confronti. Pallotta è pronto a riconfermargli la fiducia. A meno che non percepirà da lui la volontà di cambiare.