Il Chievo mette a nudo tutti i mali della Roma e conquista la salvezza

08/05/2013 alle 12:21.

CORSERA (L. VALDISERRI) - Sarebbe servito un time out di 90 minuti. La Roma non cresce mai e butta via l’ennesima occasione per avvicinare l’obiettivo minimo dell’Europa League ma, soprattutto, per dimostrare di non essere una squadra sopravvalutata e bambocciona. Non si merita nulla quando in un campionato si conquistano

La squadra ha mostrato i suoi limiti di personalità e chi l’ha costruita, cioè i dirigenti, dovrebbe fare un mea culpa verso i tifosi. C’è il derby finale di Coppa Italia, certo, ma anche in caso di vittoria sarebbe un grave errore archiviare la stagione senza operare con il bisturi. A tutti i livelli. L’esperimento del doppio centravanti ( e Osvaldo) è fallito, come era già successo nella nazionale di Prandelli, anche se è stato almeno protagonista di qualche azione. Fallimentare la prova dei due esterni di centrocampo, Piris e Dodò. Malissimo , irriconoscibile. Persino ha calciato malissimo i calci d’angolo, unico vero schema offensivo della serata. E la palla da cui è nato il contropiede vincente è stata persa da Lamela, a lungo confinato in panchina (come e , diffidati) ed entrato in campo completamente scarico. Il Chievo si è difeso e ha atteso l’occasione. I migliori sono stati il Puggioni, Dramé e Cofie, ma tutti hanno portato il loro contributo per l’ennesima salvezza conquistata sul campo. Con l’umiltà che manca alla Roma.