LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Niente scontri prima della gara. Linput delle due tifoserie è chiarissimo: evitare contatti nelle ore che precedono la finale di Coppa Italia tra Roma e Lazio. La tensione delle forze dellordine resta altissima per gli sviluppi che seguiranno la fine della gara, con i caroselli nelle piazze dove non esistono barriere per dividere tifosi di segno opposto. Intanto però i gruppi organizzati della curva sud romanista e della nord la
A fischio finale, poi, la curva (e tribuna) dei vincitori verrà fatta restare nello stadio per quasi unora, intrattenendola con festeggiamenti e feste in campo, in modo da evitare sfoghi rabbiosi contro gli avversari da parte degli sconfitti durante il deflusso. Anche il centrocampista della Roma De Rossi, ricevuto ieri in udienza al Quirinale da Napolitano insieme a Pallotta, Fenucci Andreazzoli e ai laziali Lotito e Saha, avverte il timore di incidenti: «Cè tanta gente che vuol venire allo stadio sperando di festeggiare ma lascerà a casa armi e coltelli». Anche il presidente della Repubblica ha ammonito: «Violenza e razzismo sono il segno del degrado civile». La speranza è che dei tifosi si parli solo per lo spettacolo sugli spalti: i romanisti coloreranno la curva sud con bandierine gialle e rosse che verranno sventolate dietro una cortina di fumogeni. I laziali invece hanno pronto un disegno ispirato alla tradizione per stupire i 55 mila tifosi che hanno acquistato un biglietto: per tentare di avvicinarsi ai 63 mila di capienza massima prevista la vendita è stata estesa fino alle ore 12 di domenica. Circa 2 milioni e mezzo lincasso: un milione e 125 mila euro per ogni club, 250 mila euro alla Lega.