GASPORT (M. CECCHINI) - In questi giorni, qui a Novarello, cè odore di storia, di gol senza tempo, di mitologia del bello applicata al pallone. Per chi fa lattaccante, quasi un corso accelerato che racchiude lessenza di ciò che si vorrebbe diventasse la propria carriera. Mat
È proprio quello che Destro sta cercando, visto che domani a San Siro passato e presente sinseguiranno come una muta i cani, raccontando la favola del fenomeno della Primavera dellInter, poi abbandonato in balia delle beffe di mercato, che è pronto a diventarne il giustiziere in nome della Roma. Il giardino di casa Ciò di cui Mattia ha bisogno è una cosa sola: il gol. Per questo ascolta muto mentre Daniele De Rossi racconta la sfida tra titani della storia dei cannonieri. «Totti entro 3-4 anni potrebbe raggiungere il record di Piola, il più clamoroso del campionato italiano (274 reti). Con tutto il rispetto, credo che ora sia più difficile segnare rispetto ad una volta quando le gare terminavano con punteggi molto alti. Oggi è un calcio molto più tattico e fisico quindi fare i gol che ha fatto Totti nel Duemila è già un primato».
Destro prende nota e ricorda. La sua finora non è stata una stagione felice. Allinizio le incomprensioni tattiche con Zeman, poi linfortunio rimediato proprio nella semifinale dandata contro lInter. Risultato:menisco esterno del ginocchio sinistro lesionato, intervento chirurgico e oltre due mesi di stop. Da quel momentoper lui, solo uno spicchio di secondo tempo nel derby di 8 giorni fa. Quanto basta per considerare la Coppa Italia il giardino di casa dove pascolare le ambizioni stagionali. Tre suoi gol, infatti, hanno consentito alla Roma di battere lAtalanta, di espugnare Firenze nei quarti (0-1) e poi di superare lInter nella semifinale dandata (2-1).
«Da non perdersela» Nessuna sorpresa, perciò, che Destro racconti a chi gli è vicino: «Farò di tutto per non perdermi questa sfida». I dubbi, daltronde, sono legati solo al minutaggio che Andreazzoli gli concederà. Certo, dopo una sosta per infortunio tanto lunga, il minutaggio che Mattia ha nelle gambe non è quello dei giorni migliori. Per questo il suo ruolo sarà quello di jolly, di carta pronta ad uscire dal mazzo per aggiudicarsi lintero piatto in quella che poteva essere casa sua. Rivincite? Non proprio. Destro infatti ha sempre detto: «Con lInter non ho mai esordito in Serie A e ad un certo punto ci sono state esigenze diverse, ma io voglio ringraziarla per aver creduto in me fin da ragazzo».Unragazzo che in nerazzurro vinse il torneo di Viareggio nel 2008 e nel 2010 si laureò capocannoniere Primavera con 18 reti. Sembrava linizio di un matrimonio infinito, poi però cambiò tutto. Per arrivare a Ranocchia il club milanese due stagioni fa sacrificò lultima metà del cartellino a beneficio del Genoa, perdendo definitivamente il controllo del giocatore. Troppo facile adesso vivere di rimpianti, più corretto vivere di timori. Il più prossimo si vivrà probabilmente domani, quando Destro entrerà a San Siro per chiudere il cerchio con il passato.Comedire, grazie di tutto, ma adesso conta solo il presente che si chiama Coppa Italia. Da vincere, naturalmente.